Morto al Gemelli, la scomparsa mai denunciata: «Pensavamo fosse uscito volontariamente»

Venerdì 28 Febbraio 2020 di Marco De Risi e Camilla Mozzetti
Morto al Gemelli, la scomparsa mai denunciata: «Pensavamo fosse uscito volontariamente»
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ROMA I corridoi sono affollati: c'è chi attende il proprio turno per una visita, chi di entrare in reparto per andare a trovare un parente ricoverato, chi - come gli studenti - l'inizio delle lezioni. Al policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma sembra un giorno come tanti altri, ma c'è anche chi non distoglie lo sguardo dai cellulari e commenta al bar o all'ingresso dell'ospedale quel mistero ancora tutto da chiarire.
Sembra un film ma è la realtà: mercoledì alcuni inservienti della ditta di manutenzione hanno dato l'allarme mentre stavano lavorando all'impianto di areazione. «C'è il cadavere di un uomo», trovato all'interno di un intercapedine, in avanzato stato di decomposizione all'ottavo piano. Mummificato quasi, con il braccialetto del ricovero ancora stretto al polso e un paio di boxer.

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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, la salma - recuperata da vigili del fuoco e polizia Scientifica - attende ora l'esame autoptico, l'unico che potrà chiarire le cause del decesso. Le indagini sono affidate agli agenti di polizia del commissariato Monte Mario. Non si esclude che l'uomo, Hant Valer, 45 anni senza fissa dimora, possa esser caduto accidentalmente cercando l'uscita mentre era ricoverato, restando poi incastrato tra i tubi all'altezza dell'ottavo piano, dove è ospitato il reparto di Cardiochirurgia, diverse terapie intensive, studi medici e aule dell'università Cattolica.

LE VERIFICHE
Gli inquirenti non escludono tuttavia l'omesso controllo da parte dell'ospedale perché l'uomo, ricoverato il 10 agosto scorso - stando alla data del suo ultimo accesso -, si sarebbe allontanato tre giorni più tardi facendo perdere le proprie tracce fino ad essere trovato cadere dopo sei mesi. La struttura ospedaliera lo ha cercato? Dal Gemelli ricostruiscono la vicenda e puntualizzano: «Nonostante il personale sanitario si sia subito preoccupato di rintracciarlo anche con l'ausilio del servizio di vigilanza interno ed esterno, ogni tentativo di perlustrazione di scale, reparti, corridoi e ambienti esterni del Policlinico si è purtroppo rivelato vano. Ci si è quindi convinti dell'avvenuta dimissione volontaria e nella tarda mattinata del 14 agosto 2019 il ricovero è stato chiuso per dimissione volontaria».

Ma può un paziente ricoverato lasciare il reparto senza firmare le dimissioni? Non andava denunciata la sua scomparsa? Sempre dall'ospedale: «Per noi quest'uomo non è scomparso, si è allontanato dal reparto» mentre la denuncia sarebbe scattata «in caso di allontanamento di soggetto incapace».
Di certo il cadavere del rumeno per sei mesi è rimasto nascosto in un'intercapedine. Solo l'odore del suo corpo ha allertato gli operai che mercoledì cercando tra i tubi lo hanno trovato incastrato e riverso con la testa verso il basso come se fosse caduto da uno o da più piani superiori all'ottavo. La polizia sta ascoltando i pazienti ricoverati nello stesso periodo del rumeno, gli impiegati della ditta di manutenzione e il personale medico-infermieristico, l'operatore della Caritas che per primo lo accompagnò in ospedale.

LA STORIA
Valer, con una storia di epatocarcinoma su cirrosi ascitica, era arrivato al Gemelli il 10 agosto con un volontario che lo aveva visto più affaticato del solito. A Roma l'uomo viveva in luoghi di fortuna, non aveva una dimora né parenti o amici che ne abbiano poi denunciato la scomparsa. Dopo esser stato accettato al pronto soccorso, Valer, era stato trasferito nel reparto di Medicina interna e Gastroenterologia e, come fa sapere ancora il policlinico, «nei tre giorni seguenti era stato sottoposto a terapia idratante e a supporto nutrizionale, con iniziale positivo andamento dei valori di laboratorio».

Durante un colloquio con i sanitari, il 13 agosto, alla presenza anche dell'operatore della Caritas, aveva espresso la volontà di interrompere le cure e lasciare l'ospedale anche se poi sembrava essersi convinto della necessità di restare, considerate le sue condizioni che, seppur in miglioramento, erano ancora critiche. La scomparsa risale a quella notte quando, intorno alle 2 del mattino, l'uomo si è allontanato «volontariamente» spiegano ancora dal Gemelli, facendo perdere le sue tracce. «Si tratta di un episodio che addolora un'istituzione che da sempre è vicina alle condizioni di fragilità - concludono dal Gemelli - e che ancor più recentemente ha voluto esprimere questa vocazione impegnandosi nella realizzazione di una struttura di ristoro per persone che vivono l'esperienza della marginalità».

 

Ultimo aggiornamento: 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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