Brescia, sfruttava una richiedente asilo incinta: arreastata "maman" nigeriana

Sabato 17 Marzo 2018
Brescia, sfruttava una richiedente asilo incinta: arreastata "maman" nigeriana
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La avrebbe obbligata a prostituirsi mentre era incinta, minacciandola, perché doveva rimborsare 40mila euro anticipati dalla sua sfruttatrice per farla arrivare in Italia.
Per questo motivo, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato una
«maman» nigeriana di 37 anni, su disposizione dal gip di Brescia, Alessandra Sabatucci, su richiesta del pm Katia Bressanelli. L'accusa è favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le indagini sono partite dalla denuncia della vittima che, con l'aiuto di un'amica, ha deciso di sottrarsi allo sfruttamento della «maman» e si è rifugiata in una struttura specializzata nell'accoglienza di donne vittime di tratta.

La giovane ha raccontato agli agenti della Mobile la sua storia: dopo essere stata reclutata nel suo paese di origine con la promessa di una vita migliore, era stata sottoposta a riti "magici" e costretta a promettere di rimborsare 40mila euro come prezzo per il trasferimento in Italia. Arrivata in Sicilia, era stata trasferita in una struttura per richiedenti asilo di Varese, dalla quale si era allontanata per andare dalla sua «maman» in provincia di Brescia. Qui era stata costretta a prostituirsi con l'obbligo di versare alla sfruttatrice almeno 700 euro a settimana, pena il digiuno. Fino all'arresto della sfruttatrice, aveva versato 13mila euro. Quando sono arrivati gli agenti, la «maman» era in un appartamento con un'altra nigeriana richiedente asilo, probabilmente un'altra vittima.
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 19:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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