Una maxi truffa.
Reddito di cittadinanza: truffa da 4 milioni di euro, scoperti e denunciati 140 "furbetti"
Draghi e Superbonus 110%, dai costi triplicati alle frodi: ecco perché l'incentivo non conviene più
Gli approfondimenti compiuti sulle negoziazioni dei due imprenditori hanno consentito di individuare un'ulteriore numerosa platea di cessionari, i cui crediti derivavano da lavori edili e locazioni immobiliari in realtà inesistenti. I cessionari avevano comunicato all'Agenzia delle Entrate la disponibilità di crediti per svariati milioni di euro ricevuti a fronte di lavori di ristrutturazione in realtà mai eseguiti. Tra i casi oggetto dell'indagine spicca quello di un detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere che avrebbe ricevuto lavori di ristrutturazione per oltre 34 milioni di euro e, al contempo, ne avrebbe eseguito egli stesso per oltre 30 milioni di euro, il tutto mentre era detenuto. La somma oggetto del sequestro comprende i crediti ceduti a Poste Italiane ai fini della loro negoziazione, nella misura di decine di milioni di euro, in base a una quantificazione tuttora in corso. La Procura di Napoli Nord, guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha quindi ottenuto dal gip il sequestro preventivo di crediti per un importo complessivo pari a 772.400.276 euro, al fine di impedire, mediante la possibile cessione a istituti finanziari, l'indebita erogazione di risorse pubbliche.