​Bimbo ucciso a Napoli, l'uomo ammette: «Li ho colpiti con calci, pugni e col manico della scopa»

Mercoledì 30 Gennaio 2019
Bimbo ucciso a Napoli, l'uomo ammette: «Li ho colpiti con calci, pugni e col manico della scopa»
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Tony Sessoubti Badre confessa davanti al gip come ha ucciso il piccolo Peppe e ferito la sorellina. «Ho colpito i bambini con calci e pugni ed anche con il manico della scopa. Ho perso la testa, sono distrutto». Al cospetto del Gip del Tribunale di Napoli Nord, il 24enne (difeso da Michele Coronella) in carcere a Poggioreale dalla notte di domenica per l'omicidio del figlio di 7 anni della compagna,
 

 


ammette la propria piena responsabilità chiarendo anche alcuni dettagli di non poco conto e ancora controversi, come quello del manico di scopa usato come arma verso il piccolo di 7 anni e la sorellina di un anno più grande.
 

«Volevo bene ai ragazzi come fossero miei, ma quando hanno distrutto la cameretta, in particolare la sponda del letto acquistata con tanti sacrifici, ho perso la testa». Così Tony Sessoubti Badre ammette la propria piena responsabilità chiarendo anche alcuni dettagli, come quello del manico di scopa usato come arma: «Era già rotto e me ne sono servito».

Avrebbe cercato di fermare il compagno ma senza riuscirci la mamma del piccolo di 7 anni, ha confessato il 24enne.
Inizialmente ha anche «sottovalutato la portata delle ferite» inferte al figliastro, perdendo quelle due-tre ore risultate fatali. Il 24enne venditore ambulante ha raccontato della difficile convivenza con la compagna, madre di tre figli avuti da una passata relazione, con cui aveva frequenti dissidi.

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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