C’è silenzio alle tre del pomeriggio.
Bambino di 10 anni muore travolto da un trattore mentre fa i compiti in campagna
IL TESTIMONE
Maria, una delle ospiti della casa famiglia, non ha voglia di interviste, accelera il passo, scuote la testa. Poi però decide di rispondere e di raccontare: «Stavamo cenando quando all’improvviso ho sentito delle grida. Mi sono affacciata sul corridoio e l’ho visto per terra, non si muoveva, non rispondeva. Ho preso mio figlio e sono scappata in camera da letto, non volevo vedere ma ho sentito tutto». Maria è arrivata dalla Romania un anno fa insieme al figlio. I servizi sociali l’hanno destinata alla cooperativa sociale. Come lei, anche la mamma del piccolo morto. Ieri pomeriggio stava rientrando nella villa dopo essere stata ascoltata a lungo dagli investigatori che stanno indagando sull’incidente. Piange mentre ricostruisce quei minuti: «Era con sua mamma fino a pochi istanti prima - dice - stava giocando con un palloncino, l’ho visto anche io. Non so cosa sia successo dopo, so solo che ora non c’è più e siamo tutte sconvolte. Sua mamma - aggiuge - ha spiegato che ha ingoiato un pezzo del palloncino e così è soffocato. Ora voglio andare via, non voglio più vivere qui. L’ho detto anche al mio assistente sociale: per me e mio figlio questa casa non va bene».
IL PAESE
Sono sotto choc i residenti di via San Sebastiano: «Stavo cenando- racconta Chiara, affacciandosi dalla finestra del civico 37 - quando all’improvviso ho sentito gridare. La voce era di una donna e continuava a ripetere “aiuto, aiutatemi”. Poco dopo il rumore di una macchina e poi di nuovo il silenzio. Solo questa mattina (ieri ndr) ho saputo dell’incidente e del bambino morto. Quella casa - dice indicando il largo cancello verde all’ingresso - è sempre chiusa. Ogni tanto vedo qualche mamma con i figli. Li sento giocare in giardino quando il tempo è bello. Ma niente di più, non sappiamo nulla di ciò che accade lì dentro». Come conferma Renato che gestisce l’officina proprio davanti all’ingresso della casa famiglia: «Non lo so che combinano lì dentro, si vedono le mamme coi bambini. Macchine che entrano e escono, ma niente di più. L’ho saputo per caso che è morto il bimbo: chissà cosa è successo lì dentro». Anche Nella piazza affollata, verso largo Giulio Roncacci, ancora ieri pomeriggio non si parlava d’altro: « Povero bambino, morire in un modo così assurdo. I carabinieri dovranno chiarire» commentavano i residenti.
LE INDAGINI
A dare l’allarme sono stati gli ospiti della casa famiglia. Hanno allertato il 118: al telefono l’operatore ha tentato di guidarli per la manovra di primo soccorso. Ma hanno interrotto la comunicazione e, senza aspettare l’ambulanza, hanno portato il bambino in ospedale a Monterotondo con una macchina a loro disposizione. I medici quindi hanno tentato di rianimarlo. Sul caso ora indagano i carabinieri della compagnia di Bracciano. L’ipotesi è che si sia trattato di un incidente: i militari dovranno accertare se da parte del genitore, ci sia stato un “omesso controllo”.