Bimbo annegato in piscina a Roma, indagati la madre e i gestori. Il piccolo era ad una festa nel circolo sportivo

La tragedia a Centocelle. La procura ipotizza l’omicidio colposo

Giovedì 1 Giugno 2023 di Valeria Di Corrado e Valentina Errante
Bimbo di 3 anni annegato in piscina, indagati la madre e i gestori. Il piccolo era ad una festa nel circolo sportivo

Nessuno si è accorto che quel bambino di soli 3 anni fosse finito in piscina. Né la mamma né i gestori del locale. L’allarme e la chiamata al 118 sono scattati solo dopo 40 minuti che il piccolo si era allontanato. Quando qualcuno ha visto galleggiare quel corpicino nello specchio d’acqua, ma era già trascorso tanto tempo. E adesso, per la morte del bimbo, la procura, nel fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ipotizza l’omicidio colposo. Sul registro degli indagati, alla vigilia dell’autopsia disposta dai pm, sono stati iscritti i nomi del direttore e del presidente dell’Us Centocelle, dove domenica scorsa si è consumata la tragedia, perché la piscina non sarebbe stata dotata delle norme di sicurezza, ma anche della mamma del piccolo, che per ore non si sarebbe presa cura del bambino. La tragedia si è consumata il 28 maggio, poco prima delle 20, nel centro sportivo di viale della Primavera, a Centocelle.

Il bambino, con la mamma e altri amici di famiglia della comunità ivoriana, partecipava al banchetto per un battesimo. 

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IL VIDEO

Le immagini dell’impianto di videosorveglianza a circuito chiuso del circolo sono state sequestrate e visionate dai carabinieri della stazione di Roma Centocelle che ha avviato le indagini insieme al nucleo operativo della compagnia di Roma Casilina. Le quattro videocamere, collocate in punti diversi del centro sportivo, si vedono le fasi che hanno preceduto la tragedia. Per tutto il pomeriggio Sako, viene ripreso in diversi momenti e in vari punti. Avrebbe vagato da solo a lungo, si sarebbe allontanato dalla sala ristorante che ospitava i festeggiamenti, circolando tra gli impianti sportivi senza che nessuno si prendesse cura di lui, nonostante fosse piccolissimo. 

Agli atti ci sono anche le testimonianze: il piccolo avrebbe ripetutamente lasciato il salone della festa e sarebbe entrato nei campi da tennis, in quelli di calcio. Poi sarebbe finito a margine della vasca dove è annegato, che si trova a circa quattrocento metri di distanza dalla sala. I titolari del centro, che hanno accusato i familiari e i parenti, sostengono di avere riportato il piccolo più volte al banchetto, chiedendo invano che non fosse lasciato da solo e fosse sorvegliato. Poi però Sako si sarebbe di nuovo allontanato da solo, oltrepassando la recinzione della piscina. L’impianto non era ancora funzionante, quindi non c’erano i bagnini, il bambino potrebbe essere passato attraverso la recinzione rotta o potrebbe avere raggiunto la vasca, che non era ancora del tutto piena, arrampicandosi su un muretto. 

I SOCCORSI

Non si sa esattamente quanto tempo da quanto tempo Sako si fosse allontanato quando alla cerimonia si sono resi conto che non lo si vedeva da un pezzo. I carabinieri stanno cercando di ricostruire tutte le fasi proprio attraverso le telecamere e le testimonianze. Ma da quando la mamma e gli amici si sono accorti della sua assenza e avrebbero cominciato a cercarlo invano, fino a trovarlo in piscina, sarebbero trascorsi circa 40 minuti. Il corpo del piccolo galleggiava. E quando sono arrivati gli operatori del 118, ogni tentativo di rianimarlo è risultato inutile. Poi è iniziato lo strazio.

Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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