Marshmallow arrostiti a scuola a Bergamo, cinque bambini ustionati durante una recita: una è in codice rosso

Secondo le primissime informazioni sarebbero rimasti ustionati con una padella dentro la quale stavano cucinando gli snack dolci che vengono arrostiti sul fuoco. Una di 4 anni è grave

Lunedì 30 Maggio 2022
Bergamo, sei bambini ustionati durante le prove di una recita scolastica: stavano riscaldando i marshmallow
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Cinque bambini e tre papà sono rimasti ustionati questa mattina nel giardino della scuola materna "San Zeno" di Osio Sopra, paese di cinquemila abitanti della media pianura bergamasca, a causa di una fiammata partita dal braciere sul quale stavano arrostendo i marshmallow.

La più grave è una bambina di 4 anni, che ha riportato ustioni multiple e che è stata trasferita con l'elisoccorso del 118 di Bergamo all'ospedale Buzzi di Milano in codice rosso: è in terapia intensiva. 

 

L'incidente

Un suo coetaneo maschio ha a sua volta riportato ustioni multiple ed è stato trasferito con l'elisoccorso di Brescia al Niguarda di Milano in codice giallo. Lo stesso codice di gravità e le stesse conseguenze anche per gli altri tre bambini e le stesse conseguenze - due femmine di 3 e 5 anni e un maschio di 6 - portati con le ambulanze del 118 all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Nella scuola era in corso un'attività di orienteering al quale partecipavano anche tre papà tra i 35 e i 40 anni, che sono stati medicati al vicino policlinico San Marco di Zingonia per alcune ustioni e per aver respirato il fumo. Tutto è avvenuto attorno alle 10,30 nel cortile della scuola, che è di proprietà della parrocchia di San Zenone Vescovo e che si trova in via Montessori: tra scuola dell'infanzia 'San Zenò e nido 'Il Cucciolò i bambini sono oltre duecento. Nove le sezioni dell'asilo: di queste, la 'Blù ieri era impegnata nell'attività in giardino. 

Le ipotesi

Per chiarire l'accaduto sono giunti sul posto i carabinieri di Treviglio, i vigili del fuoco di Bergamo, Ats Bergamo e il sostituto procuratore titolare dell'indagine, Silvia Marchina. Secondo la prima ricostruzione effettuata, i cinque bambini sarebbero stati investiti da una fiammata forse provocata dal bioetanolo, un liquido infiammabile, probabilmente gettato sulla brace per alimentare le fiamme. Ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire chi abbia buttato il liquido sulla carbonella. Il fatto ha comprensibilmente scosso l'intera scuola, dove anche i bambini delle altre sezioni sono stati fatti uscire prima dell'orario di ritiro e affidati a genitori e nonni. «Il dispiacere in questo momento è grande e siamo vicini con affetto alle famiglie e ai bambini, augurando loro che la situazione si risolva per tutti al meglio - evidenzia il parroco don Luca Guerinoni -. Restiamo a disposizione con la massima collaborazione per fare chiarezza sull'accaduto. Oggi era in programma un evento di orienteering, iniziativa organizzata con i genitori, tanto che tre papà erano presenti assieme alle maestre. La dinamica dei fatti e le responsabilità sono da chiarire. Ribadisco la nostra gratitudine al corpo docente per come ha saputo gestire una situazione di difficoltà e ai soccorsi per la loro tempestività».

Le reazioni

Provato ma ottimista il sindaco Edilio Pelicioli: «Esprimo la mia vicinanza alle famiglie. Non sappiamo ancora niente di preciso sulla dinamica dei fatti: sono ancora in corso gli accertamenti dei carabinieri. Ma aspettiamo buone notizie dagli ospedali, sia quello di Milano, dove sono stati portati i bambini più gravi, che quello di Bergamo, in cui si trovano gli altri. Nessuno dovrebbe essere in pericolo di vita». E momenti di paura si sono vissuti sempre questa mattina anche all'istituto alberghiero Amerigo Vespucci di via Valvassori Peroni a Milano, in zona Città Studi, dove alle 8,50 una power bank per la ricarica del cellulare è esplosa nello zaino di uno studente. Sette le persone coinvolte: 6 studenti e una docente, ma solo due quindicenni, un ragazzo e una ragazza, sono stati portati in codice verde (e poi subito dimessi) alla clinica De Marchi per aver inalato il fumo.

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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