Benigni derubato, statua romana trafugata dalla sua villa sull’Appia trovata in Spagna: ladri d’arte condannati

Quattro anni all’antiquario catalano Bagot: dovrà risarcire ventimila euro al regista

Venerdì 12 Maggio 2023 di Andrea Noci
Begnigni derubato, statua romana trafugata dalla sua villa sull’Appia trovata in Spagna: ladri d’arte condannati

Condannato a 4 anni e mezzo per ricettazione e riciclaggio l’antiquario catalano Jaume Peix Bagot, che secondo l’accusa aveva acquistato una statua romana del II secolo trafugata nel 2010 dalla villa sull’Appia Antica di Roberto Benigni.

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Begnigni derubato

Il tribunale di Roma ha disposto che risarcisca con 20mila euro il regista e la consorte. Inflitti 3 anni al gallerista spagnolo Felix Cervera Correa, imputato per aver comprato la statua di Diana asportata da Villa Borghese nel 2005 e una testa votiva femminile in terracotta del III secolo a.C. trafugata dal Castello di Borgo Pratica di Mare nel 2002. I giudici della decima sezione penale hanno poi emesso 15 sentenze di intervenuta prescrizione, nell’ambito del processo a carico di una presunta banda che avrebbe rubato opere d’arte nelle dimore dei vip dal 2010 al 2013, sulla direttrice Italia-Spagna.


VILLE STORICHE NEL MIRINO
Le statue esposte nelle residenze dei nobili o dei personaggi del cinema venivano trafugate tra Roma e altri comuni della provincia, come Ladispoli o Cerveteri, e poi vendute al mercato nero, principalmente nello Stato Iberico. Tre colpi, secondo le ricostruzioni della Procura capitolina, erano stati messi a segno anche a Villa Torlonia, dove erano stati fatti sparire beni dal valore di 300mila euro. Anche Palazzo Giustiniani Odescalchi sarebbe stato saccheggiato dal gruppo, che non aveva risparmiato nemmeno Villa Borghese, Villa Medici, palazzo Vitelleschi, l’Orto botanico e i giardini di piazza dei Gerani, dell’ambasciata bulgara e di Villa Pamphili.
Per il furto della statua rubata al premio Oscar come miglior attore protagonista, non sono mai stati identificati gli autori materiali. Però è certo che a comprarla sia stato l’antiquario Bagot, gallerista catalano già indagato in passato per un giro clandestino di opere d’arte, che sarebbe passato anche per le mani dello Stato islamico. I carabinieri del reparto tutela del patrimonio culturale (Tpc) avevano cercato la statua per anni in tutta Europa.

 

Poi l’intuizione giusta e la pista che li ha portati a rintracciarla in Spagna, nell’aprile 2019. Una volta ritrovata, l’hanno recuperata e restituita ai legittimi proprietari, ovvero Benigni e la moglie Nicoletta Braschi. Nell’ambito della stessa operazione, i militari avevano ritrovato e riportato a Roma anche una scultura che era stata trafugata da Villa Borghese. «Vanno fatti i complimenti ai carabinieri per il lavoro svolto in unindagine complessa che ha coinvolto anche le autorità spagnole e tedesche - commenta l’avvocato Michele Gentiloni Silveri, legale di Benigni e Braschi - La sentenza ribadisce che la scultura trafugata tornerà al suo legittimo proprietario».


A causa dell’intervenuta prescrizione, il tribunale di Roma non ha potuto accertare o meno le contestazioni per cui erano state rinviate a giudizio oltre 20 persone nell’agosto del 2018. Secondo le accuse mosse dal pubblico ministero Maria Letizia Golfieri, il tuttofare della banda sarebbe stato Angelo Franchi. Sarebbe stato lui a scegliere le ville da colpire, intrufolandosi dentro, per poi vendere la refurtiva al mercato nero. L’altro condannato, Felix Cervera Correa, come specificato dalla sentenza del Tribunale, dovrà risarcire 10mila euro alla società Nova Lavinium, costituita parte civile nel processo.

 

Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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