Baby squillo, spunta il figlio del deputato
Il padre è parlamentare di Forza Italia

Giovedì 20 Marzo 2014 di Valentina Errante
Baby squillo, spunta il figlio del deputato Il padre è parlamentare di Forza Italia
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E’ finito sul registro degli indagati insieme agli altri cinquanta presunti clienti delle baby squillo.

Nicola Bruno, classe ’79, è un dei tanti frequentatori illustri del seminterrato di viale Parioli dove, per poche centinaia di euro, si poteva consumare sesso veloce con due ragazzine.

E’ lui il figlio del deputato coinvolto nell’inchiesta che sta sfiorando la politica e la Roma che conta. Perché Nicola è figlio di Donato, avvocato e parlamentare di Forza Italia e fidatissimo del Cavaliere.



La conoscenza tra Bruno, amico di Cesare Previti, e Berlusconi risale alla fine degli anni Settanta. E il deputato, già presidente della commissione Affari Costituzionali, è uno degli uomini di legge più vicini all’ex premier, tanto da essere stato anche candidato alla Consulta. Nei giorni scorsi, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi hanno iscritto il nome di Nicola Bruno sul registro degli indagati, l’ipotesi d’accusa, come per gli altri presunti clienti, è quella di prostituzione minorile.



IL PERSONAGGIO

Si è sposato pochi mesi fa Nicola Bruno che, nel prestigioso studio di papà, in via Veneto, esercita la professione di avvocato civilista. Come nel caso di Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, i carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno ascoltato le sue conversazioni con le ragazze. Dal suo cellulare prendeva appuntamenti per consumare sesso a pagamento con Angela o Agnese. Nello scantinato di viale Parioli, nello stesso quartiere “bene” nel quale è cresciuto e che continua a frequentare, il giovane Bruno avrebbe consumato e pagato il sesso con le ragazzine. Sono questi gli elementi che gli inquirenti hanno definito «incontrovertibili» nei confronti dei presunti clienti delle liceali squillo già finiti sul registro degli indagati. Gli inquirenti non precisano se il figlio del parlamentare avesse rapporti con entrambe o solo con una delle due liceali. E se il tramite per quegli appuntamenti fossero Mirko Ieni e gli altri sfruttatori che adesso rischiano il processo. Oppure se, come Mauro Floriani, abbia utilizzato il sito web Bakekaincontri.it. dove Angela e Agnese si proponevano ai clienti.



Bruno non è ancora stato interrogato, ma la procura gli ha già notificato l’elezione di domicilio. Anche se il giovane avvocato nega di essere a conoscenza di un proprio coinvolgimento nell’inchiesta. E’ probabile che il suo legale si presenti nei prossimi giorni negli uffici del procuratore aggiunto Maria Monteleone per chiedere un interrogatorio durante il quale il suo assistito possa precisare la propria posizione. E non è da escludere che, come ha già fatto Floriani, anche Bruno junior tenti la strada del «Non sapevo che fossero minorenni, che avessero soltanto 14 e 15 anni», attenuante inesistente per la legge.



LE INDAGINI

Dopo l’iscrizione sul registro degli indagati di cinquanta presunti frequentatori delle baby squillo, la procura sta esaminando la posizione di altri trenta clienti. E sono state proprio le verifiche dei carabinieri ad escludere il coinvolgimento dall’inchiesta di Andrea Cividini, vice capo del Dipartimento di Informatica di Bankitalia. Il telefono di Palazzo Koch, attribuito a Cividini, sarebbe stato utilizzato da un altro dipendente, ancora in fase di identificazione, al quale adesso verrà contestata l’accusa di prostituzione minorile inizialmente attribuita all’ingegnere milanese. Ma le indagini annunciano altre sorprese e il coinvolgimento di nuovi nomi illustri.

Intanto Alessandra Mussolini fa retromarcia e sulle pagine del rotocalco “Chi” annuncia: «Non caccerò via di casa mio marito, è il padre dei miei figli».
Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 11:12

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