È tornato a casa e si è ritrovato sotto gli occhi il dramma della moglie morta e dei figlioletti riversi sul letto senza vita. È stato il marito di Marisa Charrère, Osvaldo Empereur, a chiamare la polizia, che è poi arrivata sul posto per i rilievi: Osvaldo è un agente del corpo forestale della Valle d'Aosta, che tornato a casa si è ritrovato sotto gli occhi la scena drammatica.
Il marito è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Aosta: l'uomo, che lavora nella caserma di Arvier, ha avuto una crisi di nervi dopo la tragedia.
Anche la madre di Marisa Charrere ha avuto un malore ed in mattinata è stata condotta in ospedale. Nell'abitazione sono state trovate due lettere, in cui Marisa scriveva delle difficoltà insostenibili della vita.
«Poco prima della mezzanotte ho sentito un rumore di sedie, poi delle urla. Quindi il silenzio. Pensavo che giocassero, chi avrebbe mai immaginato quello stava succedendo. Osvaldo è rientrato a casa poco più tardi», racconta Rita, madre di Simone Reitano, vicino di casa della famiglia Empeurer. «Osvaldo, il marito, dopo essere entrato in casa, ha visto la scena - ricorda - e poi è uscito. Mi ha detto 'Marisa, Marisa ha ammazzato i figli e si è ammazzata lei!' Non riuscivano a portarlo via». «Non so lei fosse depressa, non ha mai dato avvisaglie. Non li ho mai sentiti litigare», dice Simone, figlio della vicina. «Era una famiglia modello, affiatatissima. Mai uno screzio. I bambini giocavano spesso qui in cortile, con la bici, e andavano in montagna».
