Alluvione Marche, cosa è successo? Il temporale alimentato dai "fiumi di vapore" tropicali e dai due uragani atlantici

Alcuni casi di precipitazioni intense sul Mediterraneo sono proprio legati indirettamente all'attività di uragani nell'Atlantico: sulle Marche oltre 420 millimetri di pioggia in 7 ore

Venerdì 16 Settembre 2022
Il temporale alimentato dai "fiumi di vapore" dei tropici e da due ex uragani dell'Atlantico

Le scene apocalittiche delle Marche, con interi paesi letteralmente sommersi dall'alluvione, hanno un'origine molto lontana. Il maxi temporale che ha scaricato 419 millimetri di pioggia in 7 ore si è sviluppato lungo la linea tra l'Appennino Toscano e la costa delle Marche, a sua volta inserito in un canale di aria molto umida ed instabile che sta attraversando la penisola.

Come spiega 3B Meteo, questi tipi di fenomeni rientrano negli eventi alluvionali da temporali stazionari dovuti all'orografia locale.

Tropici ed ex uragani: così è nato l'alluvione

«Ruolo fondamentale deriva dagli Atmospheric Rivers (ARs) che trasportano una grande quantità di acqua precipitabile dall'Atlantico tropicale - si legge -. Gli ARs si verificano a livello globale, interessando le coste occidentali dei continenti, tra cui Portogallo, Europa occidentale, Cile e Sud Africa. Ma possono avere influenza anche su altre parti d'Europa come in Germania o Polonia e dipende dal tipo di circolazione. I tropici sono un'area in cui l'evaporazione dagli oceani è molto elevata e forniscono al pianeta terra molta umidità». Questa massa d'aria, ricca di energia, è stata veicolata direttamente verso l'Europa da due ex uragani atlantici, Earl e Danielle. Alcuni casi di precipitazioni intense sul Mediterraneo sono proprio legati indirettamente all'attività di uragani nell'Atlantico. 

Le anomalie delle temperature

Un'altra parte del vapore deriva dal Nord Atlantico ed è legata alla sorgente di calore delle acque superficiali che presentano anomalie termiche positive piuttosto marcate. Altra energia viene infine dal Mare Mediterraneo ancora abbastanza caldo. «L'Extreme Forecast Index di Ecmwf mostra come il flusso di vapore sia molto insolito o estremo per il periodo (valore 1), questo aumenta la possibilità che le precipitazioni siano particolarmente intense», si legge su 3B Meteo. Infatti in un clima più caldo l'atmosfera può contenere più umidità. Questo può causare una intensificazione delle precipitazioni estreme, dunque un aumento della gravità dei pericoli alluvionali. Secondo l'IPCC è atteso in futuro un aumento della forza e durata di questi fiumi di vapore con conseguente intensificazione degli eventi con piogge torrenziali.

 
 

Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 09:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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