Una "striscia" lunga 80 chilometri e larga fino a 20 di mare Adriatico di fronte alla costa delle Marche è stata invasa dai sedimenti alluvionali trasportati dai fiumi e dai torrenti delle Marche straripati nella notte fra il 15 e il 16 settembre con conseguenze disastrose.
Le immagini dei detriti finiti in mare sono state elaborate dalla piattaforma Advanced Geospatial Data Management (Adam) specializzata nel processare dati provenienti in particolare dai satelliti allestiti per l'osservazione della Terra come i Sentinel 3 della rete Copernicus in orbita a 815 chilometri di quota, progettati e costruiti soprattutto in Italia da Thales Alenia Space (67% Thales Group e 33% Leonardo) per conto dell'Agenzia spaziale europea con il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana.
The huge #floods that overwhelmed central #Italy last night pour into the sea with multiple sediments plumes, as shown by today's #Copernicus #Sentinel3. #ClimateEmergency
— ADAM Platform (@PlatformAdam) September 16, 2022
La violenta #alluvione che ha travolto le #Marche si riversa in mare per oltre 80 km. #alluvionemarche pic.twitter.com/JRUtDhW36i