Alice Scagni uccisa dal fratello, il padre denunciò la telefonata del figlio prima dell'omicidio: «Vi taglio la gola»

«Nell'ultimo periodo Alberto aveva manie di persecuzione - racconta agli investigatori il marito di Alice - perché temeva di essere escluso dall'eredità e nel contempo aveva cominciato a chiedere sempre più soldi ai suoi famigliari»

Giovedì 5 Maggio 2022
Alice uccisa dal fratello, il padre denunciò la telefonata del figlio prima dell'omicidio: «Vi taglio la gola»

«Vi vengo a cercare e vi taglio la gola». Sarebbe questo il contenuto della chiamata denunciato dal padre di Alice Scagni sette ore prima dell'omicidio della ragazza, avvenuto per mano del fratello Alberto. L'uomo aveva chiamato il 122 alle 13.28 del 1 maggio riportando agli operatori del centralino le minacce del figlio. Quella telefonata, insieme alle dichiarazioni rese ieri pomeriggio dai famigliari di Alice, è al vaglio degli inquirenti dopo che il procuratore Francesco Pinto e il sostituto Paola Crispo hanno aperto un'indagine per capire se gli operatori di polizia abbiano o meno sottovalutato gli allarmi lanciati dai famigliari.

La trascrizione della telefonata è stata poi riportata dal gip Paola Faggioni nell'ordinanza di custodia cautelare per supportare l'aggravante della premeditazione chiesto dalla stessa procura. Il gip infatti ha parlato in maniera esplicita di «proposito omicidiario annunciato prima del delitto». 

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«Nell'ultimo periodo Alberto aveva manie di persecuzione - racconta agli investigatori il marito di Alice - perché temeva di essere escluso dall'eredità e nel contempo aveva cominciato a chiedere sempre più soldi ai suoi famigliari». Il 42enne aveva accusato il cognato di avergli messo microspie in casa: «Anche per questo io non volevo più avere a che fare con lui - ha raccontato ai poliziotti - ma Alice gli voleva bene, si sentivano spesso al telefono e lei cercava sempre di aiutarlo».

 

L'uomo era molto preoccupato: aveva suggerito alla moglie di trasferirsi per qualche tempo in una casa di villeggiatura di cui Alberto non sapeva nulla, perché aveva paura di trovarselo sotto casa, ma Alice era convinta che il fratello non le avrebbe mai fatto del male e non aveva voluto andarsene. Tre settimane prima dell'omicidio inoltre Alberto Scagni era andato a casa della nonna, che abitava nel suo stesso stabile, minacciando di non andarsene finché non le avesse dato 50 mila euro. Era stato allontanato grazie all'intervento di una vicina che aveva chiamato il padre e nei giorni successivi aveva danneggiato ben due volte la porta della nonna, sempre dopo richieste di denaro non esaudite.

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 19:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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