Alessio Giovannini, giornalista morto a 40 anni: ucciso da un male in poche settimane

Giovedì 17 Gennaio 2019
Alessio Giovannini, giornalista morto a 40 anni: ucciso da un male in poche settimane
Si è spento il sorriso di Alessio Giovannini, giornalista 40enne originario di Pieve Torina, stroncato da un male incurabile, scoperto alcune settimane fa, che aveva tentato di combattere dal letto dell’ospedale, in cui era stato ricoverato dopo i primi sintomi, manifestati ad inizio dicembre.





Oggi pomeriggio alle 18.30 sarà aperta la camera ardente al Palaindoor di Ancona, dove aveva seguito tanti eventi sportivi e domani mattina alle 11.30 si terranno i funerali nella sua Pieve Torina, sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta, poco lontano da dove da bambino, osservava il mondo dal negozio della mamma. 

 

Aveva creduto fino all’ultimo di poterla avere vinta sul linfoma scoperto all’improvviso, come aveva confidato ad alcuni amici con cui si era sentito nei primi giorni dell’anno. La sua battaglia è terminata ieri mattina, la notizia della morte è rimbalzata da Roma - dove viveva con la compagna Simona e svolgeva in modo appassionato e competente il suo ruolo di addetto stampa della Fidal nazionale - alle Marche, sino a Pieve Torina, dove vivono la mamma Ada ed i fratelli Amore e Patrizio. Un legame mai interrotto, il suo con le Marche, dove tornava spesso, ai suoi affetti ed ai suoi amici. Per il suo paese si era prodigato durante il terremoto, sia organizzando eventi benefici con i campioni dello sport per i bambini, sia curando in modo gratuito la comunicazione a servizio della comunità messa in ginocchio dal terremoto. 
Il suo ultimo post sui social il 7 gennaio scorso, un semplice “Dai”, un’incitazione che rimanda al mondo sportivo, quello in cui Alessio Giovannini svolgeva la sua professione, con precisione, competenza, puntualità, un pizzico di ironia ed un grandissimo senso di umanità, cordiale e disponibile con i colleghi. Da Pieve Torina, dopo gli studi al liceo classico di Camerino, Giovannini si era laureato in Scienze della comunicazione all’università di Macerata.

Aveva mosso i primi passi nel giornalismo come corrispondente locale dell’agenzia Ansa, per un paio di anni e fino al 2003 aveva lavorato anche all’emittente locale Telemacerata, appassionandosi in particolar modo, alle vicende della Lube volley, poi era approdato a È Tv Macerata. Da quell’anno sono iniziati i primi passi nel mondo del giornalismo sportivo, dove è entrato nel 2003 come addetto stampa della Fidal Marche, dove è rimasto sino al 2009, occupandosi della comunicazione e degli eventi del palaindoor di Ancona. 

Si era poi trasferito a Roma, lavorando per la Fidal nazionale. Per la federazione di atletica leggera, aveva seguito eventi sportivi internazionali, in diversi paesi del mondo. Chi lo ha conosciuto lo ricorderà sempre per il carattere cordiale, l’energia positiva e trascinante, la passione per il suo lavoro. «Ho perso un amico – lo ricorda il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci – la comunità perde un cittadino che durante il terremoto ha saputo fare solidarietà vera, in silenzio, per far rinascere la comunità». 
Ultimo aggiornamento: 14:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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