Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano: cosa non torna (dal cadavere allo zaino) nella versione del killer

Dalla dinamica all'auto, ecco il castello di bugie del barman

Sabato 3 Giugno 2023 di Michela Allegri
Giulia Tramontano uccisa da Impagnatiello: ecco tutto quello che non torna nella versione del killer

Un castello di bugie che di colpo è crollato, quando Alessandro Impagnatiello ha capito che non sarebbe riuscito a sbarazzarsi del corpo senza vita della compagna Giulia Tramontano e che gli investigatori lo avevano scoperto. Ma sono ancora tanti i tasselli che mancano: il ventinovenne, bugiardo seriale, anche raccontando la sua verità ai magistrati potrebbe avere continuato a mentire. Di fronte alle tracce di sangue trovate all'interno della sua casa e nel bagagliaio della sua macchina, e dopo le dichiarazioni angosciate rese dell'altra donna con cui da un anno aveva una relazione parallela, ha deciso di confessare: ha detto di avere ucciso Giulia e il piccolo che da sette mesi portava dentro di lei, e di avere cercato di bruciare il cadavere, tenuto in casa per due giorni.

Ma ci sono incongruenze nella versione di Impagnatiello, che continuano a non convincere chi indaga. Una su tutte: come ha fatto, da solo, a portare via di casa il cadavere? E anche la dinamica del delitto non torna: Impagnatiello ha detto di avere accoltellato Giulia «due o tre volte», ma ha anche detto che l'arma del delitto, un coltello da cucina, era in casa e inizialmente lo aveva in mano la giovane che «voleva commettere gesti di autolesionismo».


Ma andiamo con ordine. Si parte da sabato scorso, quando emerge per la prima volta con chiarezza la doppia vita di Impagnatiello. L'uomo, barman dell'Armani Bamboo Bar, in centro a Milano, è fidanzato con Giulia Tramontano, 29 anni, al settimo mese di gravidanza, ma da tempo ha una relazione anche con una collega. Anche lei è rimasta incinta, ma ha deciso di abortire. È lei a scoprire tutto quanto e a contattare Giulia: non crede più alla versione di Impagnatiello, che continua a screditare la compagna e dice che il figlio che lei aspetta non è suo. Sabato pomeriggio, alle 17, l'appuntamento a Milano. Durante il faccia a faccia le due donne si confidano, si consolano a vicenda. Giulia decide di tornare a casa e affrontare il compagno, mentre l'altra è preoccupata, le offre di fermarsi da lei. Alle 19, Giulia arriva nell'appartamento di Senago: a riprenderla, una telecamera di sicurezza. È l'ultimo frame in cui la giovane compare in vita.

 

Dietro la porta c'è Impagnatiello. Secondo la ricostruzione della Procura ha appena cercato online «come disfarsi di un cadavere in una vasca da bagno» e «come ripulire macchie di bruciato». I colpi mortali vengono sferrati intorno alle 20,30 e dopo l'omicidio il barman cerca di bruciare il corpo di Giulia nella vasca da bagno, senza riuscirci. In quelle ore cerca anche di sviare le indagini: prende il telefono della giovane e, intorno alle 21, inizia a inviare messaggi a parenti e amici: «Sono stanca vado a riposare». Poi, chiede all'altra donna di incontrarlo. Lei rifiuta e lui si presenta sotto casa sua, a Milano. Sono le due di notte. «Se n’è andata, adesso sono libero», dice. Torna quindi a Senago e tenta di nuovo di disfarsi del corpo: il cadavere viene portato in garage e Impagnatiello cerca ancora di bruciarlo, usando della benzina. Poi lo carica in auto e lo abbandona in mezzo alla sterpaglia alle spalle di una serie di box auto in via Monte Rosa, coperto con alcuni teli di plastica, a qualche centinaio di metri da casa.

 

Il giorno dopo continuano le menzogne: il giovane denuncia la scomparsa di Giulia, ma il suo racconto è lacunoso, pieno di contraddizioni. Dice di essere andato a comprare della marijuana nella notte tra sabato e domenica, ma fornisce un indirizzo inesistente. Sostiene che la donna si sia allontanata volontariamente, portando con sé il cellulare e dei soldi. Parte l'indagine. Vengono ascoltati testimoni, viene sentita anche l'amante di Impagnatiello, fondamentale per incastrarlo. Lui non cede, nemmeno quando vengono trovate tracce biologiche nel bagagliaio della sua Volkswagen T-Roc, che emana un forte odore di benzina. Prova a giustificarsi: dice che ha rovesciato del carburante che era in una bottiglia e che avrebbe dovuto usare per il motorino. Ma anche lo zaino di Impagnatiello puzza di benzina. Dentro, vengono trovati guanti in lattice blu, gli stessi che erano stati notati anche dall'amante il giorno precedente. Lui resiste: dice di esserseli procurati per lavare i piatti a mano visto che la lavastoviglie era rotta.

 

Un altro dato ha insospettito gli investigatori: l'amante di Impagnatiello, dopo l'incontro chiarificatore con Giulia, denuncia di avere ricevuto strani messaggi dalla ragazza: «Scriveva di non essere stata sincera e di lasciarla in pace. Poi non ha più risposto». A scrivere era il barman. La giovane chiama quindi Alessandro, che le dice che Giulia sta dormendo. Quando lei gli chiede di inquadrarla con la telecamera del telefono, cambia versione: «Giulia non è in casa, passerà la notte da un'amica». In queste ore proseguono le ricerche su internet: «rimuovere macchie sudore», «rimuovere macchie candeggina», «rimuovere macchie d'olio», «rimuovere macchie di ruggine», «rimuovere macchie di sangue», «rimuovere macchie d'erba», «ceramica bruciata vasca da bagno».

Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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