Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, le foto sorridente e l'incubo stalking. «Mi curo per piacere a me stessa»

La donna è stata uccisa dal 27enne Giovanni Padovani

Mercoledì 24 Agosto 2022
Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, le foto sorridenti e l'incubo stalking. «Mi curo per piacere a me stessa»

Una donna libera che amava il suo lavoro e coltivava le sue passioni, prima tra tutte quella della moda. È il ritratto che emerge dai social di Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa a 56 anni, probabilmente dall'ex compagno 27enne, Giovanni Padovani, in via dell'Arcoveggio a Bologna

Alessandra Matteuzzi, la passione per la moda e l'amore per gli affetti 

Alessandra, chiamata da tutti Sandra era residente a Bologna in via del'Arcoveggio, periferia nord della città, dove il killer l'ha aspettata ieri sera per oltre due ore prima di aggredirla, nei pressi della porta di casa. 

«Non esiste cosa più affascinante di una donna che si fa bella per piacere a sé stessa» scriveva Sandra appena un mese fa in un post sul suo profilo Instagram in cui aveva oltre mille followers. Fisico da modella, estremamente curata e attenta al proprio aspetto, Sandra rivendicava quella libertà di sentirsi bella e mostrare il proprio corpo. Postava quasi giornalmente foto dei suoi outfit, ma anche post sulle serate con gli amici in discoteca, con la mamma - a cui dedica moltissimi pensieri di affetto - viaggi e vacanze al mare. Foto che lasciano immaginare una vita piena di amici, di passioni, di sogni.

Ma lasciano in ombra l'altra parte della storia, quella emersa ieri dopo la tragedia e che ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire per capire la dinamica del femminicidio.

 

La donna aveva denunciato il suo stalker 

Quello che le foto sui social non raccontano è la relazione con il killer Giovanni Padovani, calciatore di 27 anni, che non compare mai nei post condivisi dalla donna. Quella relazione da cui lei voleva allontanarsi, diventata ossessione per lui, al punto da spingerla a denunciarlo: l'uomo aveva ricevuto il divieto di avvicinamento dal giudice. Un peso sul cuore che però Alessandra, che pure era molto attiva sui social, teneva per sé: nei post non una parola di dolore o di sconforto, solo foto sorridenti che la mostrano serena.

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Ma lei aveva capito il pericolo, tanto da dire alla vicina di casa «Se suona quel ragazzo, per favore non gli apra». E così ha fatto la donna, proprio la sera del femminicidio: «Quando ieri sera l'ho visto qui sotto casa, sono entrata e ho chiuso la porta perché non entrasse. Ultimamente era diventato molto insistente» racconta la vicina al Resto del Carlino. Una precauzione che non ha potuto impedire il peggio. 

Ultimo aggiornamento: 18:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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