Roma, infermiera aggredita da una coppia nel parcheggio del pronto soccorso. «Trascurate nostro figlio»

Il bambino della coppia è ricoverato in Pediatria dove la donna presta servizio

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Flaminia Savelli
Roma, infermiera aggredita da una coppia nel parcheggio del pronto soccorso dell'Umberto I. «Trascurate nostro figlio»

Insultata e picchiata al parcheggio del pronto soccorso: nel mirino di una coppia di genitori è finita un’infermiera dell’Umberto I.

Un’aggressione avvenuta in due fasi perché mentre la donna entrava nel reparto del soccorso pediatrico, i due genitori che hanno il figlio ricoverato nell’ospedale di via Regina Margherita, hanno chiamato in supporto anche i parenti poi arrivati nel piazzale. Sono stati attimi ad altissima tensione rientrata solo quando le guardie giurate e gli agenti di polizia in servizio per la sicurezza hanno riportato la situazione nella norma. L’infermiera è stata soccorsa e medicata dai colleghi. 

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LA MICCIA

La miccia della lite si è accesa per un parcheggio intorno alle 19 di lunedì. Quando la vittima dell’aggressione ha chiarito di essere un’infermiera di pediatria e che stava appunto andando in reparto, la coppia si è scatenata. Da giorni il figlio è ricoverato nel policlinico. Tra gli insulti che le hanno rivolto anche: «Siete medici incompetenti, nostro figlio da giorni è ricoverato da voi». 

Dalle parole sono passati ai fatti tra spinte e calci. L’infermiera è stata così soccorsa da alcuni colleghi che l’hanno aiutata a raggiungere l’ingresso del reparto di Pediatria. Una volta all’interno, è stata medicata: ha riportato ferite giudicate guaribili in sette giorni. «È stato terribile, credevo che la questione fosse risolta, invece mi hanno aggredita anche fisicamente» ha raccontato ai camici bianchi in evidente stato di choc. E mentre la stavano medicando al pronto soccorso, nel piazzale dell’ospedale sono arrivati anche gli altri parenti del bimbo ricoverato: «Per alcuni minuti, nessuno dei medici è uscito dalla palazzina di Pediatria perché temevamo il peggio» raccontano i dottori. I vigilanti dell’ospedale e gli agenti del presidio hanno riportato la situazione alla normalità in pochi minuti, invitando la famiglia ad allontanarsi. 

I PRESIDI

«Il nodo sulla sicurezza è ancora da sciogliere in alcune grandi strutture come appunto quella del policlinico Umberto I perché il presidio è antistante il pronto soccorso ma distante da quello pediatrico» spiega Stefano Barone, dirigente Nursind (Sindacato delle Professioni Infermieristiche): «Nella prima fase dell’aggressione - spiega Barone - gli agenti sono stati allertati ma hanno impiegato del tempo per intervenire perché si trovavano all’ingresso del pronto soccorso ordinario. In una struttura così ampia è necessario invece prevedere anche un secondo presidio per la sicurezza di medici e infermieri per consentire interventi tempestivi». 
Dopo lo scoppio del Covid, e con l’introduzione di regole rigide che hanno impedito l’accesso ai parenti dei malati per circoscrivere i contagi, negli ospedali è stata registrata un’impennata di casi di aggressioni ai danni dei medici e degli infermieri. Tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno scorso, nel Lazio la media è stata di un caso ogni due giorni. Ecco perché lo scorso gennaio il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, (in un’intervista al Messaggero ndr) ha annunciato l’attivazione di 18 nuovi presidi proprio per garantire la sicurezza nei nosocomi. Con la disposizione di assegnare due poliziotti per turno in 18 ospedali di Roma e provincia. Tra cui appunto anche l’Umberto I dove infatti, il presidio è stato attivato. Tuttavia: «Si tratta di presidi diurni - precisa Barone - con il fine turno alle 20 e solo in casi eccezionali, alle 23. La richiesta che inoltreremo è quella di attivarli anche per le ore notturne quando il personale medico è più esposto. Allo stesso tempo, chiederemo che le postazioni vengano anche indicate: il presidio della polizia dovrebbe rappresentare comunque un deterrenti dopo mesi di aggressioni». 
 

Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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