Adil Harrati, il presunto killer di Rossella Nappini. «Irascibile e violento, quando l'ha lasciato ha cominciato a bere»

Il padrone di casa del 45enne arrestato: «Diceva di amarla e di volerla sposare»

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Alessia Marani
Adil Harrati, il presunto killer di Rossella Nappini. «Irascibile e violento, quando l'ha lasciato ha cominciato a bere»

Un «orso», irascibile, andato fuori di testa, che trascorreva gran parte delle giornate pregando Allah. Praticamente isolato dagli altri coinquilini, due connazionali e un italiano, il proprietario della casa di Torrevecchia dove abitava pagando un «rimborso spese» di 150 euro mensili. Alla porta di Adil Harrati, il marocchino di 45 anni, presunto assassino di Rossella Nappini, l’infermiera di 52 anni uccisa con 25 coltellate nell’androne del palazzo in cui viveva con l’anziana madre al Trionfale, gli agenti della Squadra mobile hanno bussato in piena notte a poche ore dal delitto.

Stefano G., il padrone di casa ha aperto sgomento: «Che succede?». Ma i poliziotti sono andati dritti verso la stanza del 45enne che ha subito risposto «solo io, solo io», per escludere gli altri da ogni responsabilità. Poche domande. «Le scarpe? Le hai lavate?». «Sì». «E i vestiti, li hai gettati via nei cassonetti insieme con il coltello?». Un vago cenno della testa come risposta. Prime ammissioni.

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GLI PSICOFARMACI

A Torrevecchia Adil era approdato un anno fa per via dell’amicizia con uno degli inquilini. Un passato tormentato alle spalle, in Marocco, un precedente per rapina archiviato in Italia. Nella storia con Rossella ci aveva creduto. «Fino a due settimane fa era convinto che sarebbero andati a vivere insieme, che si sarebbero sposati. Raccontava di avere speso anche duemila euro per lei e li rivoleva indietro ora che la relazione era finita. Ma che fai? Prima ami una donna, spendi per lei e poi rivuoi il denaro?», allarga le braccia Stefano. Dopo la mattanza, Adil era rientrato in casa in serata. «Non credo abbia cenato da noi, ormai si fermava sempre fuori - aggiunge il padrone della casa, ora sotto sequestro - lunedì pomeriggio era uscito e rientrato due volte. La sera non ha detto nulla, ma io mi ero affacciato alla sua stanza ed era seduto sul letto con lo sguardo fisso». Stefano spiega come Adil ormai vivesse «ostracizzato»o da lui e dagli altri. «Aveva il sistema nervoso in tilt - afferma - stava fuori di testa. In Marocco aveva abusato di psicofarmaci. Si faceva interi blister che avranno finito per bruciargli il cervello. Però, paradossalmente, si dava una disciplina tutta sua: pregava fino a tre volte al giorno, fino a un po’ di tempo fa non toccava né alcol, né fumo. Poi invece, improvvisamente, cinque giorni fa tutto è cambiato». Adil comincia a fumare, i coinquilini lo vedono anche bere la birra.

Un comportamento che per i coinquilini è apparso un campanello d’allarme. Era diventato intrattabile, tanto che il padrone di casa gli aveva detto che sarebbe stato meglio se a settembre si fosse trovato un altro posto dove andare. E Adil era convinto di potere traslocare proprio da Rossella con cui usciva da circa tre mesi. 

 

«Ho visto quella donna un paio di volte - aggiunge Stefano - una volta con lui al bar e un’altra a casa nostra con lui. Qualche giorno fa, in un raro momento in cui abbiamo scambiato qualche parola, mi ha confessato che le cose però tra loro non andavano più bene. Mi ha raccontato che mentre lui stava dormendo da lei, la madre in piena notte, lo ha svegliato dicendo di andarsene. Lui l’aveva mandata a quel Paese e l’episodio aveva incrinato definitivamente la loro storia. Quell’anziana donna - continua - deve essersi resa conto che Adil con la sua testa a dir poco confusa non poteva andare bene per la figlia che aveva bisogno di stabilità». Insomma, i propositi di convivenza e finanche di matrimonio di Adil, stando ai suoi amici, sarebbero naufragati nel giro di poco tempo. Ora temono che si possa togliere la vita dietro le sbarre, «con le sue stesse mani». Stasera, intanto, alle 19 davanti all’ospedale San Filippo Neri dove la donna lavorava, colleghe e colleghi la ricorderanno con una fiaccolata. 

Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 11:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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