Accoltellata a Termini, i parenti dell'aggressore Aleksander: «Era pericoloso, trascorreva le notti tra stazioni e ruderi»

Mercoledì 4 Gennaio 2023 di Michela Allegri
Accoltellata a Termini, i parenti dell'aggressore Aleksander: «Era pericoloso, trascorreva le notti tra stazioni e ruderi»

Era pericoloso e ricercato, passava le notti sugli autobus, oppure nei palazzi occupati. E di giorno stava nei pressi delle stazioni per utilizzare la rete internet. «Ho cercato in ogni modo di convincerlo a tornare», ha detto disperata la madre, Malgorzata Pietrowska. Dalla notte di Capodanno, quando ha accoltellato una turista israeliana che stava comprando un biglietto alla stazione Termini, per poi fuggire, la foto di Aleksander Mateusz Chomiak era stata inviata ovunque, e non solo in Italia: le segnalazioni su di lui erano state trasmesse anche alle frontiere.

Non era la prima volta che quel giovane aveva comportamenti violenti e chi lo conosceva bene sapeva che, senza l'aiuto di cui aveva bisogno, avrebbe potuto anche fare una strage. «È una tragedia per tutti - racconta Marzena Hinc, amica di famiglia di Aleksander - La madre aveva denunciato la sua scomparsa e avvisato la polizia che era pericoloso. Sapeva che sarebbe potuta succedere una tragedia».

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IL CONTROLLO

Il 27 dicembre il giovane era stato fermato per un controllo dei documenti mentre si aggirava vicino a Termini. Si era allontanato dal suo Paese di origine ormai da un anno. «La madre aveva denunciato tutto», prosegue l'amica. Del caso si stavano occupando le autorità locali e anche una trasmissione nazionale polacca simile a «Chi l'ha visto?». La donna aveva lanciato un appello a chiunque avesse notizie di Aleksander.

 

IL FURTO

Originario di Grudziadz, città universitaria della Pomerania, Chomiak aveva fatto perdere le sue tracce dopo essere stato denunciato per un furto. Dopo la trasmissione si era messo in contatto con la madre: si erano sentiti al telefono. Poi, di nuovo, il silenzio. Gli inquirenti hanno ricostruito il suo percorso in Italia: ha vissuto tra Livigno, Venezia e Torino, prima di arrivare nella Capitale, dove per spostarsi utilizzava i mezzi pubblici. «Si veste sempre di scuro», ha raccontato agli investigatori chi lo ha incrociato nell'ultimo periodo.

«Si muoveva spesso, stava viaggiando in tutta Italia. Passava la notte sui treni e nei palazzi abbandonati - ha raccontato la madre alla trasmissione polacca - durante il giorno spesso stava nelle stazioni, perché lì aveva l'accesso a internet». E ancora: «Ha perso il suo documento di identità, noi lo abbiamo visto l'ultima volta il 23 ottobre. Ho cercato in ogni modo di convincerlo a tornare». Chomiak sarebbe anche stato ricoverato almeno un giorno in ospedale: «È crollato per strada ed è stato soccorso da un'ambulanza».

Ultimo aggiornamento: 14:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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