Vulcano zona rossa per gas tossici, i rischi per gli abitanti e cosa si potrà fare ora sull'isola

Il sindaco Marco Giorgianni ha firmato un’ordinanza per disporre il provvedimento che è in vigore dalle 23 alle 6 del mattino

Martedì 23 Novembre 2021
Vulcano zona rossa per gas tossici, cittadini evacuati di notte: vietato dormire sull'isola per un mese

Per un mese sarà vietato dormire nella zona rossa sull’isola di Vulcano, alle Eolie. A causa dell’emissione di gas tossici, in particolare alte quantità di anidride carbonica - particolarmente insidiosa perché è inodore e incolore - il sindaco Marco Giorgianni ha firmato un’ordinanza per disporre il provvedimento, che è in vigore dalle 23 alle 6 del mattino.

L’area interessata è quella di Porto Levante, insieme alle zone limitrofe: si estende per un perimetro di circa 6 chilometri. Le famiglie costrette a trasferirsi sono 250. Gli sfollati hanno raggiunto parenti, amici e strutture ricettive a Piano, Gelso e Vulcanello, aree ritenute sicure. Le restrizioni riguardano solo la notte: durante il giorno sono aperti negozi, bar e ristoranti. La zona rossa prevede anche la chiusura ai turisti: stop allo sbarco sempre per trenta giorni. L’accesso all’isola è invece consentito ai pendolari che devono raggiungere Vulcano per lavoro.

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Vulcano zona rossa, isola evacuata


Da più di un mese l’attività del vulcano preoccupa la popolazione: le emissioni di anidride carbonica continuano a essere elevate, come accertato dagli esperti dell’Ingv. Il livello normale è di 80 tonnellate giornaliere, mentre in questi giorni le emissioni registrate hanno raggiunto quota 480 tonnellate. Sull’isola sono al lavoro ogni giorno volontari della Croce Rossa e della Protezione civile. È stato anche potenziato l’organico dei carabinieri giunti dalla compagnia di Milazzo, in modo da evitare furti nelle abitazioni rimaste vuote di notte. Il sindaco definisce il dato relativo alle emissioni «preoccupante. Non sappiamo, però, qual è la ricaduta sul territorio: se questa quantità si distribuisce su un chilometro quadrato è una cosa, se su una porzione di 5 chilometri quadrati un’altra». Sono in corso accertamenti: «Nell’attesa di conoscere anche questo valore, ed è un aspetto di cui si occupa la comunità scientifica e per il quale ci vorrà circa un mese, in via prudenziale abbiamo ritenuto che fosse opportuno spostare durante la notte i cittadini che vivono nella zona rossa», ha spiegato il primo cittadino.

 

Non è stato ritenuto necessario disporre una chiusura anche durante l’orario diurno, perché gli studi effettuati finora hanno dimostrato che il gas si concentra tra gli 80 centimetri e un metro da terra: è un gas pesante che ha come effetto quello di ridurre la quantità di ossigeno, quindi di rendere più difficile la respirazione. Visto che si tratta di una sostanza inodore e incolore, il rischio è quello di respirarla senza rendersene conto mentre si dorme. A concentrazioni elevate respirare Co2 può provocare asfissia. Il problema è per chi abita nei piani più bassi: l’ordinanza prevede la possibilità per chi risiede nei piani superiori di restare nella propria abitazione, «previa verifica e attestazione delle condizioni di sicurezza, da parte delle autorità competenti», si legge nel testo. «A Vulcano si contano sulle dita di una mano le case che si trovano al secondo piano - spiega Giorgianni - Si tratta di un numero limitatissimo di abitazioni e, comunque, prima essere autorizzati a restare, dovranno essere effettuate misurazioni per escludere ogni rischio». Nei giorni scorsi si sono sentiti male alcuni animali: è stato segnalato dal veterinario dell’isola. Gilberto Iacono, titolare di una struttura alberghiera, è fiducioso, «ma nello stesso tempo il pensiero di dovere abbandonare quello che la mia famiglia ha fatto sessant’anni fa mi fa paura».

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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