Trichinosi: sintomi, cause, cure e come si trasmette la malattia infettiva che si è diffusa in Puglia

Si ipotizza che le persone positive al parassita trichinella, che si trasmette all'uomo esclusivamente per via alimentare, avrebbero mangiato carne di cinghiale

Domenica 5 Marzo 2023
Trichinosi: sintomi, come si trasmette e cura della malattia infettiva scoppiata in Puglia

Sono cinque accertati e altri cinque sospetti i casi di trichinosi dell'uomo accertati in provincia di Foggia. Secondo gli accertamenti compiuti finora, si ipotizza che le persone positive al parassita trichinella, che si trasmette all'uomo esclusivamente per via alimentare, avrebbero mangiato carne di cinghiale.

Le condizioni di salute delle dieci persone sono buone e si stanno curando a casa con una terapia farmacologica. Proseguono le indagini dei veterinari dell'Asl per verificare l'origine del parassita.

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Cos'è e perché è pericolosa

La trichinellosi è una zoonosi causata dall’ingestione di carne cruda o poco cotta derivante da suini, cinghiali ed equini e contenente larve di nematodi del genere Trichinella. Le larve infettanti di circa 1 mm di lunghezza, dopo essere state ingerite si liberano dai tessuti dell’ospite nello stomaco, passano all’intestino tenue dove penetrano attivamente nell’epitelio intestinale e si sviluppano fino allo stadio di adulto. Generalmente la malattia ha un carattere epidemico in quanto più soggetti consumano le carni infette. La trichinellosi rientra nella classe prima della sorveglianza delle malattie infettive secondo l'Unione Europea.

 

Le cause

Per prevenire l’infezione umana bisogna evitare il consumo di carne crude o poco cotte e loro derivati, di suino, equino o cinghiale che non siano state sottoposte preventivamente al controllo veterinario. La cottura delle carni a 65°C uccide il parassita, ma è importante che questa temperatura sia raggiunta nel cuore del prodotto carneo.

I sintomi

La sintomatologia classica nel 40% dei casi è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, sindrome simil-reumatica, debolezza, edemi alle palpebre, fotofobia e febbre. Il parassita, come indicato dal Ministero della Salute, è in grado di resistere, per un mese, al congelamento a -15 gradi ma viene inattivato nel momento in cui la temperatura di cottura nel cuore delle carni raggiunge i 70 gradi per almeno quattro minuti. Il decorso clinico dell’infezione non è caratterizzato da segni o sintomi patognomonici, secondo la definizione dell'ECDC (EU 2018/945) un caso probabile di trichinellosi è definito dalla presenza di almeno tre dei seguenti sei segni o sintomi:

  • febbre
  • dolore muscolare
  • diarrea
  • edema facciale
  • eosinofilia
  • emorragia sottocongiuntivale, sottoungueale e/o retinica e con un legame epidemiologico (esposizione a carne infetta o esposizione a una fonte comune).

Un caso confermato è qualsiasi paziente che soddisfi i criteri clinici sopra riportati e di laboratorio (risposta anticorpale specifica a Trichinella spp. rilevata da IFA, ELISA o Western blot o presenza di larve di Trichinella nel tessuto muscolare striato ottenuto mediante biopsia).

 

Come si trasmette

Il periodo di incubazione nell'uomo è generalmente tra gli 8 e i 15 giorni ma può variare tra i 5 e i 45 giorni, a seconda della quantità di parassiti ingeriti. 

 

Le cure

L’OMS raccomanda il trattamento con un antielmintico associato ad un antiinfiammatorio da iniziare al più presto dopo la diagnosi. Come antielmintici si usano:

  • mebendazolo (Vermox®, Janssen; 25 mg/kg/die in 3 dosi per 10-14 gg)
  • albendazolo (Zentel®, GlaxoSmithKline; 15 mg/kg/die in 3 dosi per 10-14 gg)
  • oppure il pirantel (combantrin®, Pzifer) nei bambini e donne in gravidanza.

I benzimidazolici sono efficaci verso le larve in via di sviluppo ad adulti nell’intestino e verso le larve “newborn” in circolo o penetrate da poco nella cellula muscolare. Il pirantel non è assorbito, pertanto la sua azione si esplica solo sugli stadi intestinali. Come antiinfiammatorio si usano i corticosteroidi (prednisolone, 30-60 mg/d in dosi multiple per 10-14 gg) con le dovute precauzioni.

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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