Ormai sono talmente tanto abituati e non hanno paura degli esseri umani che escono e si fanno delle gran belle passeggiate lungo le strade di Cavalleggeri. E - per paura di imbattersi in un topo - i clienti fuggono dai negozi e i residenti si barricano in casa. Tutto questo accade a pochissimi passi dal Vaticano. Protagonisti sono i ratti, molti dei quali hanno costruito le loro tane negli anfratti e sotto gli alberi. A nulla vale il presidio fisso di Ama, poco distante, grazie alla presenza di una isola ecologica per la raccolta di multimateriali. Da diversi mesi, a causa dei roditori che scorrazzano liberi sulla strada e banchettano nei cassonetti, tra chi lavora o abita nella zona è montata la preoccupazione. Alcuni hanno deciso di abbassare prima la saracinesca, altri hanno paura a portare a passeggio il cane. «Ormai sono costretta a chiudere alle 17 da quando, sabato scorso, una cliente è rimasta bloccata in negozio perché sul marciapiedi era pieno di topi», spiega Rosella Orazi, titolare di un negozio di abbigliamento al civico 5 della strada. «Qualche settimana fa, poi, uscita dal lavoro la mia auto non partiva. Così, ho chiamato il meccanico e quando l’ha controllata ha scoperto i fili mangiati e due topi nel motore», aggiunge. Per scongiurare l’invasione dei roditori, residenti e commercianti si sono mobilitati e già diverse segnalazioni sono arrivate agli uffici centrali di Ama e al Comune di Roma.
LE PROTESTE
Nel frattempo in via De Gasperi i topi continuano a fare capolino tra i sampietrini.
LA COLPA
Alessandro Miani, presidente della Sima, la Società italiana di medicina ambientale, spiega che uno studio scientifico internazionale «ha dimostrato come l’aumento delle temperature e gli inverni più miti» hanno «un effetto diretto sulla proliferazione dei roditori nelle aree urbane». «I topi sono infatti animali che non resistono alle basse temperature, mentre si moltiplicano in presenza di condizioni favorevoli come il forte caldo». Sono circa 40 le patologie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente dai ratti. Tra queste figurano leptospirosi, peste, salmonellosi, tifo murino, tularemia, coriomeningite linfocitaria e rabbia. «Ad oggi non esistono numeri certi circa il numero di roditori che affollano la città di Roma: secondo alcune stime sarebbero circa 10 milioni, pari a 3,5 topi per ogni abitante”, prosegue Miani.
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