Badante falsifica testamento di un malato per impossessarsi di 380mila euro e 3 case

Domenica 1 Dicembre 2019 di Marina Mingarelli
Badante falsifica il testamento di un malato per impossessarsi di 380mila euro e 3 case
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Avrebbe falsificato il testamento olografo del suo datore di lavoro utilizzando una sua vecchia lettera. Testamento sul quale c’era scritto che le lasciava 389 mila euro sul conto corrente e tre immobili. B.A, una badante romena di 50 anni, è finita nel mirino della procura per il reato di falso e appropriazione indebita. A conclusione delle indagini, il pubblico ministero ha chiesto che la donna finisca sotto processo. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 4 febbraio. I fatti risalgono allo scorso anno quando Bruno Magnante, un sessantenne di Veroli (provincia di Frosinone) dopo una lunga malattia, muore in una clinica ciociara. L’uomo , gravemente malato era stato ricoverato precedentemente presso gli ospedali di Cassino, di Sora e di Pescara. Date le sue precarie condizioni di salute era stato costretto ad assumere una badante. La scelta era caduta sulla romena cinquantenne che sembrava avesse preso molto a cuore lo stato di salute dell’anziano. Da informazioni raccolte sembra però che, dopo qualche tempo, il rapporto tra i due si fosse consolidato al punto che la donna gestiva quella casa come se fosse stata la proprietaria di tutto. Insomma, al ruolo della badante era subentrato quello della convivente.

LA LETTERA. E veniamo a quella lettera trafugata trasformata in testamento. Subito dopo il decesso del sessantenne, è spuntato un testamento olografo che la donna ha consegnato nelle mani di un notaio. Essendo diventata la convivente del compianto Bruno Magnante, l’uomo le aveva ceduto ogni suo bene. Una delle due sorelle del defunto però, insospettita da quel foglio scritto a stampatello, ha presentato una denuncia alla procura della repubblica di Frosinone. Il fascicolo è finito nelle mani del pubblico ministero  Di Cicco che ha affidato l’incarico di una perizia grafologica alla consulente Ornella Barberi.

LA PERIZIA. E proprio il risultato di questa perizia avrebbe stabilito che il testamento è totalmente falso.

Di vero ci sarebbe soltanto la firma. Secondo le accuse mosse dalla procura , la badante, con un procedimento particolare aveva cancellato quello che stava scritto sulla lettera, lasciando soltanto la firma di Bruno Magnante. Poi, a stampatello, aveva scritto che il “testamento olografo” in cui il sessantenne le lasciava tutto il denaro depositato sul conto corrente ed i suoi tre immobili. Secondo la perizia effettuata dal perito grafologo, i caratteri non sono riconducibili alla mano del defunto. Ma c’è di più: addirittura in precedenza, su quel foglio c’era un altro testo che è venuto alla luce attraverso un procedimento chimico molto sofisticato. Il 4 febbraio prossimo la badante si dovrà difendere in udienza preliminare davanti al giudice dottoressa Ida Logoluso. Inutile dire che l’indagata nega fermamente di aver falsificato quel documento. Di certo c’è che le accuse nei suoi confronti sono pesanti. Si tratta appropriazione indebita e falso. 
 

Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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