Terremoto in Emilia-Romagna: 10 anni dopo ricostruzione al 95%, l'economia ha recuperato La visita di Mattarella

Colpito un territorio non esteso che però vale il 2% del Pil

Venerdì 20 Maggio 2022 di Paolo Ricci Bitti
Terremoto in Emilia-Romagna: 10 anni dopo ricostruzione al 95%, l'economia ha recuperato La visita di Mattarella

Il presidente Sergio Mattarella ha citato a Medolla la «resilienza della popolazione emiliano-romagnola colpita dal terremoto del 2012» e la «volontà di accogliere anche in queste zone le famiglie sfollate dall'Ucraina». Un modo per collegare due vicende tragiche, un modo per sottolineare la tenacia di chi abita e di chi lavora nelle terre colpite dalle 4.03 del 20 maggio da oltre 3.500 scosse con punte di magnitudo 5.9 sia quella notte sia il 29 maggio, con alcune delle 28 vittime e dei 300 feriti che al momento del sisma e delle sue repliche si trovavano al lavoro in fabbrica. Gli sfollati furono 45mila, ma già l'anno scolastico seguente ogni alunni tornò nella "sua" scuola.

La ricostruzione («esemplare», ha detto ancora Mattarella) ha raggiunto la quota 95% degli obbiettivi: fuori restano soprattutto edifici magari di pregio, soprattutto nei contri storici, non strettamente necessari alla vita di comunità e alla riprese produttiva.

Il Presidente ha fatto tappa nel piccolo comune in provincia di Modena (6.500 abitanti), fra i più danneggiati dalle scosse, il cui campanile crollato divenne una delle foto simbolo di questa tragedia. La sorpresa in quella notte di terrore, prima che prendesse piede il dolore, fu fortissima perché non ci si attendeva un terremoto di questa potenza in una delle zone più abitate e più industrializzate d'Europa: poche province (Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia), pochi comuni, 59, dove però si produceva il 2% del Pil. Una quota già recuperata con prospettive di sorpassarla.

La ricostruzione

Tra le altre foto-simbolo di quei giorni, gli enormi scaffali crollati nei caseifici con le forme di parmigiano reggiano e di grana padano rovinate al suolo, accatastate alla rinfusa dalle scosse. Si allestì un vendita straordinaria di scaglie di quei formaggi perché non andasse tutto perduto.

I danni del "terremoto industriale"  ammontano a più di 12 miliardi di euro. Finale Emilia, sempre in provincia di Modena, fu l'epicentro della prima scossa di magnitudo 5.9. Pochi giorni dopo, il 29 maggio, un'altra scossa di magnitudo 5.8, con epicentro tra i comuni del modenese Medolla e Mirandola, alle 9 colpì l' Emilia-Romagna. Oggi, a distanza di dieci anni dai fatti, la Regione ha diffuso i dati relativi alla ricostruzione pubblica e privata.

All'interno del  cratere sismicò sono rimasti 15 Comuni, a fronte dei 59 iniziali appartenenti alle province di Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia. In questi anni sono stati concessi contributi per circa 6,5 miliardi di euro, di cui oltre cinque già liquidati.

La ricostruzione delle opere pubbliche, usando le parole del sottosegretario alla presidenza della giunta dell' Emilia-Romagna, Davide Baruffi, «sono ancora a metà del guado». A fronte di 1,4 miliardi di euro messi a disposizione (un miliardo solo dai fondi del Commissario delegato alla ricostruzione), su 1.708 interventi sono 651 i lavori conclusi (38%), mentre sono 611 quelli ancora in corso (35%) e sono 446 gli interventi in progettazione (26%). Per quanto riguarda le abitazioni, gli edifici completati sono 8.414, che corrispondono a 17.254 abitazioni e 5.972 attività economiche. In questo caso il totale dei contributi erogati ammonta a 3,16 miliardi, di cui 2,75 liquidati.

Tuttavia, 552 famiglie usufruiscono ancora del contributo di assistenza alla popolazione, il 34% in meno rispetto al 2021. Per la ricostruzione delle attività produttive - relative ai comparti dell'industria, dell'agricoltura e del commercio - le domande di contributo approvate sono 3.463, per un totale di 1,9 miliardi di euro concessi, di cui 1,7 liquidati. Inoltre, per la messa in sicurezza degli immobili produttivi non danneggiati, l'Inail ha messo a disposizione di 1.550 imprese circa 61 milioni di euro. Per la rinascita dei centri storici compresi nel perimetro del 'cratere ristretto', sono stati finanziati attraverso sei call 955 progetti - 763 dei quali risultano conclusi - per un importo di oltre 53 milioni di euro di contributi.

Gli edifici religiosi danneggiati dichiarati inagibili dopo le scosse furono 325 su un totale di 495: sono state stanziate risorse per 346 milioni di euro e a oggi sono 330 le chiese recuperate e riaperte al culto.

Sulle strutture sanitarie danneggiate gli interventi furono suddivisi tra quelli in fase emergenziale (finanziati per 155 milioni di euro dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea) e interventi nel programma delle opere pubbliche e dei beni culturali attuati attraverso i Piani annuali dalle singole Ausl (previsti 27 interventi per un totale di 105,5 milioni di euro).

La visita del presidente Mattarella

«Voglio dirvi grazie per quello che avete fatto in questi anni per cancellare una ferita così grave, che rimane ancora nell'animo, nel ricordo e nelle impressioni di tutti coloro che l'hanno avvertita. Però quella ferita è cancellata da quanto avvenuto di ricostruzione, solidarietà, impegno». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un breve intervento alla stazione 'Rulli Frulli' di Finale Emilia, dopo l'esibizione della banda inclusiva di ragazzi e bambini, inaugurata oggi nel decennale del terremoto dell'Emilia. «Si è posto il problema di cosa fare a suo tempo di questo spazio e non poteva esserci soluzione migliore che affidarlo a Rulli Frulli. Dieci anni fa era un esperimento, ora è una realtà di successo, apprezzata. Vi ringrazio molto per questo inno nazionale ben eseguito. Sono una realtà irrobustita dai rulli frullini, e faccio loro i miei auguri». Mattarella, ha ribadito che «quello che devo dire è grazie e il mio apprezzamento per come avete potuto reagire al terremoto e per i risultati conseguiti».

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Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 14:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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