Corruzione al ministero dell'Istruzione, chiuse le indagini preliminari: mazzette per oltre 3 milioni di euro, quadri, doppio autista e chalet

Chiusa l'indagine tra i 17 indagati l'ex funzionario del ministero dell'Istruzione Giovanna Boda

Martedì 30 Agosto 2022 di Valeria Di Corrado
Mazzette al Miur per oltre 3 milioni di euro: quadri, doppio autista, fiori e chalet

Si era lasciata corrompere per piccoli sfizi come un materasso ergonomico, una maxi fornitura di biscotti krumiri, lezioni di sci, una serigrafia dal titolo Tavolata reale e un frigorifero da sistemare nel suo ufficio al ministero dell'Istruzione. Ma anche per lussi veri e propri come la disponibilità di ben due autisti per sé e i suoi familiari, di una baita in montagna da 500mila a Limone, di una domestica al proprio servizio per tre anni, un viaggio a Lampedusa e un appartamento nel centro di Roma per i suoi genitori. Ammontano a oltre 3,2 milioni di euro le tangenti pagate o promesse all'ex capo del Dipartimento risorse umane e finanziarie del Miur, Giovanna Boda, da parte dell'imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco. In cambio quest'ultimo si è aggiudicato - tramite quattro sue società - avrebbe ottenuto l'affidamento di decine di progetti presentati da alcuni istituti scolastici italiani (che a loro volta avevano ricevuto i finanziamenti dal Ministero) per oltre 23 milioni e mezzo di euro, di cui 17,4 milioni effettivamente corrisposti.

Un sistema illecito che da gennaio del 2018 è andato avanti fino ad aprile del 2021.

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NUOVI INDAGATI


La Procura di Roma ha chiuso le indagini preliminari condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia valutaria e coordinate dal pm Carlo Villani, notificando l'avviso di garanzia a 15 persone; atto che di solito anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Per altre due indagate, Valentina Franco e Sara Panatta, rispettivamente segretaria e collaboratrice della Boda, si procede separatamente perché hanno fatto richiesta di patteggiamento. Tra i nuovi nomi, invece, spunta anche quello di una storica dirigente del Miur, Lucrezia Stellacci: nella veste di presidente nelle commissioni di valutazione dei progetti presentati dalle scuole, «all'uopo nominata da Giovanna Boda, e quindi pubblico ufficiale, riceveva indebitamente - si legge nel capo di imputazione - per l'esercizio delle sue funzioni da Bianchi di Castelbianco utilità per un importo complessivo di 40.293 euro». In particolare: 2.500 bonificati sul suo conto corrente, 27.323 euro per il soggiorno a Roma al Trilussa Palace Hotel, Ripa Hotel e Trastevere's House, e altri 10.470 euro per i mezzi di trasporto usati per raggiungere da Bari la Capitale. Anche Maria Beatrice Morano è accusata di aver incassato dall'imprenditore romano una mazzetta da 2mila euro, in quanto membro delle commissioni di valutazione dei progetti presentati dagli istituti scolastici Paolo Baffi di Fiumicino, Garibaldi-Paolo II di Salemi, Leonardo da Vinci di Firenze, Garibaldi, Regina Elena ed Emilio Sereni di Roma.

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Secondo quanto accertato dagli inquirenti, la Boda avrebbe rivelato a Bianchi di Castelbianco «notizie d'ufficio che avrebbero dovuto rimanere segrete». In particolare, gli «anticipava via e-mail, prima della sua pubblicazione, la bozza del bando per il finanziamento di progetti scolastici per il contrasto della povertà educativa, lo invitava e lo faceva partecipare a riunioni tenutesi presso il Ministero nelle quali si doveva decidere la ripartizione dei finanziamenti alle scuole, demandando anche allo stesso imprenditore la decisione finale su tale suddivisione». In cambio, quest'ultimo le avrebbe pagato trattamenti estetici, l'abbonamento in palestra, le bollette del gas, il noleggio di una Mercedez, una carta prepagata da 38mila euro e circa 37mila euro per fiori e piante. Ma anche l'assunzione e il conferimento di incarichi retribuiti a decine di collaboratori (il cosiddetto Gruppo Ministero) per circa 1,8 milioni.

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Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 12:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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