Soumahoro, tutte le spese pazze di moglie e suocera: dai 2.000 euro in una boutique di Roma a 235 per le extension

Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza sono state utilizzate carte di credito e prepagate in gioiellerie, ristoranti, centri estetici, negozi di abbigliamento e di cosmetica per importi complessivi di circa 94 mila euro nel 2017

Mercoledì 1 Novembre 2023 di Marco Cusumano
Soumahoro, tutte le spese pazze di moglie e suocera: dai 2000 euro in una boutique di Roma a 235 per le extension

Denaro pubblico per acquisti in Portogallo, Australia, Gambia, Ruanda.

All'estero come in Italia per la moglie e la suocera di Soumahoro. Sono queste alcune delle spese indicate nell'ordinanza del Gip di Latina con cui è stato disposto l'arresto nei confronti delle due donne. Saltano all'occhio le somme utilizzate nelle boutique di lusso: 1.990 euro in quella di Salvatore Ferragamo a Roma, 1.735 euro da Elena Mirò e 250 euro nel negozio Calzature Ferrandi a Brescia. Ma non solo. Anche 235 euro nel centro estetico Nails and the city per extension delle ciglia. Persino 209 euro scarpe Geox e 125 euro in guanti a Sermoneta.

SHOPPING SENZA FRENI

Il filone principale dell’indagine, coordinata dai magistrati Giuseppe Miliano e Andrea D’Angeli, riguarda le spese private con l’uso di soldi pubblici. Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza sono state utilizzate carte di credito e prepagate in gioiellerie, ristoranti, centri estetici, negozi di abbigliamento e di cosmetica per importi complessivi di circa 94 mila euro nel 2017, 208 mila nel 2018, 50 mila nel 2019, 14 mila nel 2020 e duemila nel 2021. A questi soldi vanno sommati altri 473 mila euro in bonifici verso l’estero tra il 2017 e il 2022.

Come venivano giustificate

«Rimborso spesa anticipato». Così venivano giustificati molti dei movimenti di denaro individuati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine sulla moglie e la suocera del deputato Soumahoro, arrestate con l’accusa di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta e frode. Nelle carte dell’ordinanza firmata dal giudice Giuseppe Molfese si fa riferimento in particolare ai fondi inviati all’estero, soprattutto in Ruanda, a favore di un altro figlio di Marie Therese Mukamitsindo (suocera di Soumahoro) che nel paese africano aveva aperto un supermercato e poi un ristorante con l’insegna “Gusto Italiano”. 

Soumahoro, interrogatori della moglie e della suocera saranno venerdì: si indaga sui soldi spesi dalla coop Karibu

Secondo gli investigatori i soldi figuravano come “rimborso per gli anticipi pocket money” ma in realtà finivano in altre attività che nulla avevano a che vedere con l’accoglienza dei migranti, nel frattempo stipati in case fatiscenti con cibo scadente e pessime condizioni igienico sanitarie. In realtà quei pocket money (circa 2,50 per ogni migrante per le piccole spese quotidiane) non erano stati anticipati da nessuno, tantomeno dal figlio di Mukamitsindo che svolgeva altre attività in Ruanda pur avendo accesso ad alcuni conti della “Karibu”.
Altri bonifici, sempre secondo l’accusa, arrivavano in Africa con la causale “costi progetto internazionalizzazione”, ma in realtà - scrive il giudice - «la Karibu Rwa con sede in Ruanda è una società di diritto inglese, costituita nel 2010, e avente come oggetto sociale le escursioni in Ruanda, Uganda, Kenya e Tanzania». 

INTERROGATORI

La prima occasione utile per chiarire queste spese arriverà venerdì alle 14,30, quando i principali indagati compariranno davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Potrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere, ma è probabile che vengano comunque rilasciate delle dichiarazioni spontanee. Liliane Murekatete, la moglie del parlamentare Aboubakar Soumahoro, è molto provata per quanto sta accadendo, come spiega il suo avvocato Lorenzo Borrè: «Sicuramente non si aspettava questo provvedimento a distanza di un anno - spiega il legale - presenterò ricorso al Riesame, visto che non ritengo esistano i presupposti per gli arresti domiciliari. Dimostreremo inoltre che le spese contestate non sono riconducibili a Liliane Murekatete».
Potrebbe parlare anche sua madre, Marie Therese Mukamitsindo, assistita dall’avvocato Francesca Roccato che si occupa anche della difesa di suo figlio, Michel Rukundo, raggiunto da un provvedimento di obbligo di dimora ad Alessandria dove vive da qualche tempo, dopo aver lasciato Latina.
Sempre venerdì è prevista l’udienza preliminare per l’altra inchiesta sulla Karibu e il Consorzio Aid nella quale sono indagati oltre a Marie Therese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, Michel Rukundo e Richard Mutangana, anche Ghislaine Ada Ndongo e Christine Ndyanabo Koburangiyra, collaboratrici delle due coop. In questo caso vengono contestati reati in materia fiscale, mancati versamenti e false fatture per le presunte irregolarità nella gestione dei fondi pubblici.

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