Papa Francesco spinge la Cei per il Sinodo in Italia, il rinnovamento inizierà a maggio

Venerdì 30 Aprile 2021 di Franca Giansoldati
Papa Francesco spinge la Cei per il Sinodo in Italia, il rinnovamento inizierà a maggio

Città del Vaticano – Il sinodo della Chiesa italiana si farà e inizierà a maggio. Nonostante i maldipancia di tanti settori interni, i tentativi di ostacolarlo o rallentarlo, alla fine ha prevalso la spinta innovatrice che da tempo arrivava da Santa Marta. Papa Francesco lo ha ribadito anche stamattina durante l'udienza ad un gruppo dell'Azione Cattolica, riprendendo spunti che aveva già ampiamente trattato. Primo tra tutti il discorso programmatico pronunciato a Firenze agli inizi del suo pontificato nel quale chiedeva ai vescovi italiani di stringere i tempi per accorciare il rinnovamento delle realtà ecclesiali sul territorio ancora orientate su strutture rigide, pratiche burocratiche, modi di fare troppo legati al potere.

E anche stamattina ha fatto riferimento alla road map che aveva dato a Firenze. 

Il passaggio più significativo che aveva pronuciato a Firenze è questo: «Mi piace una Chiesa italiana inquieta sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. L’umanesimo cristiano che siete chiamati a vivere afferma radicalmente la dignità di ogni persona come figlio di Dio, stabilisce tra ogni essere umano una fondamentale fraternità, insegna a comprendere il lavoro, ad abitare il creato come casa comune, fornisce ragioni per l’allegria e l’umorismo, anche nel mezzo di una vita tante volte molto dura. Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni».

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Stamattina Papa Francesco ha ripetuto che il contributo che i cattolici possono dare per il rinnovo della Chiesa italiana è partire dal basso, evitando l'autoreferenzialità. Fare sinodo non è guardarsi allo specchio, ma camminare insieme . «Laicità -ha aggiunto- è anche un antidoto all'astrattezza: un percorso sinodale deve condurre a fare delle scelte. E queste scelte, per essere praticabili, devono partire dalla realtà». 

A fare da supporter all'idea del Papa di una Chiesa italiana rinnovata e meno 'ruiniana' (intesa come istituzione strutturata in dinamiche di potere sul territorio) era partita anni fa dal direttore della Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro, gesuita e direttore de La Civiltà Cattolica. Subito rilanciata dal direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda, e dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili che diceva: Sento che il Sinodo potrebbe avere un effetto benefico.

Nel frattempo in questi otto anni di pontificato il Papa ha provveduto a rinnovare tanti vescovi, privilegiando tra i criteri di nomina la concreta vicinanza sul territorio, promuovendo a volte parroci sconosciuti, portando ai vertici di grandi diocesi anche pastori con curriculum semplici e privi di cursum honorum accademici, teologici o biblici. Nei criteri adottati il Papa ha anche privato tante diocesi di tradizione cardinalizia di un cardinale e ha avviato lentamente un processo di accorpamento tra diocesi sul territorio. 

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Ultimo aggiornamento: 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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