Sicurezza stradale: diminuiscono incidenti, morti e feriti

Martedì 4 Novembre 2014 di Roberto Argenti
Un incidente stradale
ROMA - Ogni tanto arrivano anche le buone notizie. Con grande ritardo, ma arrivano. Infatti questa mattina è stato diffuso il rapporto annuale - attenzione: relativo al 2013 - sui dati dell’incidentalità stradale in Italia e fortunatamente spicca la diminuzione dei decessi causati da un incidente.



Meno morti. La stima elaborata dallo studio ACI-ISTAT parla di ben 368 vite umane risparmiate rispetto agli analoghi dati diffusi lo scorso anno, che ovviamente si riferivano all’anno 2012. Si tratta di un numero consistente, quasi il 10% in meno rispetto appunto al 2012 e la buona notizia si accompagna alla rilevazione che di una percentuale ancora più alta di vite risparmiate è quella che ha visto coinvolti i ciclisti e i motociclisti, categorie particolarmente esposte, il cui tasso di mortalità è diminuito rispettivamente del 14% e del 14,5%, mentre a bordo delle auto la diminuzione dei decessi è stata del 12,2%.



Sempre troppi. E’ questa la prima considerazione che salta agli occhi quando si legge il dato degli incidenti stradali complessivi avvenuti nel 2012 sulle nostre strade: ben 181.227, con lesioni a persone a persone (-3,7% rispetto al 2012), che hanno causato 3.385 morti (-9,8%) e 257.421 feriti (-3,5%). Purtroppo il risultato di queste cifre è che ogni giorno muoiono sulle nostre strade 9 persone, mentre 705 rimangono ferite. E, sempre purtroppo, con 56,2 morti per incidente ogni milione di abitanti l’Italia supera la media europea (51,4). Un progetto dell’Unione Europea ha imposto la riduzione del 50% delle vittime entro il 2020 rispetto ai valori 2010 e verso questo obiettivo il nostro Paese si posiziona nella media dei 28 Stati membri (-17,7% nel triennio 2013/2010).



Segno meno. Comunque seppure parliamo di cifre da guerra e gli obiettivi di una riduzione realmente consistente degli incidenti sembrano ancora lontani, non si può non prendere atto con soddisfazione che comunque il calo degli incidenti e delle relative vittime è di una certa consistenza, con il segno “meno” che accompagna costantemente i dati degli ultimi anni. A puro titolo informativo i dati del 2012 registravano 186.726 sinistri, che avevano causato 3.653 morti (-5,4% sul 2011) e 264.716 feriti (-9,3% sul 2011).



Città. Un dato interessante che emerge dallo studio è quello che riguarda la migliorata sicurezza stradale nelle città: rispetto al 2012 si registra un calo complessivo degli incidenti del 4,4%, con diminuzione dei morti dell’11,3% e dei feriti del 4,2%. Malgrado ciò, sulle strade urbane si concentrano il 75% degli incidenti e il 42% dei morti. I Comuni che presentano il più alto indice di mortalità sono Napoli (1,69 morti ogni 100 incidenti), Catania (1,57), Trieste (1,43) e Torino (1,31), rispetto alla media nei grandi Comuni di 0,71 decessi.



Fuori città. Invece in ambito extraurbano la distrazione si conferma la prima causa di incidente (20,4%), seguita dalla velocità troppo elevata (17,5%) e dal mancato rispetto delle distanze di sicurezza (13,1%). In città, invece, è l’inosservanza di semafori e regole di precedenza a causare il maggior numero di sinistri (19,1%), seguita dalla distrazione (15,6%) e dalla velocità elevata (9,5%).



In conclusione speriamo che il perfezionamento inarrestabile dei sistemi di sicurezza sempre più presenti sulle auto nuove ed un’aumentata coscienza e responsabilità di chi è al volante (o in sella) portino sin dal prossimo anno una riduzione ancor più consistente di questi terribili numeri.



Ultimo aggiornamento: 18:07

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