Scuola, allarme libri di testo: prezzi in aumento e ritardi nelle consegne. «Colpa della crisi della carta»

L'associazione librai mette in conto (per ora) aumenti del 3% ma resta difficile reperire il materiale. In autunno gli studenti rischiano di rimanere senza libri

Venerdì 19 Agosto 2022
Scuola, incognita sui libri scolastici tra ritardi e nuovi ricari. Le cause e i possibili rimedi

Rincari e ritardi. Nell'odissea del ritorno a scuola, quest'anno si inserisce anche l'incognita dei libri di testo, per ogni scuola di ordine e grado. C'è chi parla di stangata sui costi - che si somma ai rialzi previsti in bolletta a causa del conflitto in Ucraina - e chi mette in guarda sulla difficile reperibilità delle materie prime.

Mentre il digitale si prepara a divenire, in molti casi, l'asso nella manica per superare (o quasi) la crisi.

Niente di nuovo sotto il sole, almeno per l'Associazione Italiana Editori (Aie),che già un mese fa, per bocca del suo presidente Paolo Tartaglino lanciava l'allarme: «La crisi della carta ha un impatto importante su tutta l'editoria, in particolare su quella scolastica».

Ma che oggi trova conferma anche dall'Associazione dei librai (Ali) che, all’Adnkronos ha confermato che la crisi della carta investirà in prima battuta proprio i libri di testo per gli studenti, al ritorno delle vacanze. Con due conseguenze. 

Rincari fino al 3%

La prima riguarda i costi d'acquisto del materiale. Basti pensare che gli aumenti della carta, solo nel corso dell'ultimo anno hanno sfiorato quota 50%. Anche se, per il settore scolastico, esistono dei distinguo.Qui,spiega Paolo Ambrosini, presidente Ali, l'aumento dei prezzi dei libri per le medie, già dall'inzio del 2022 era stato fissato in valori compresi tra il 2% e il 3%. Una crescita contenuta, grazie ai tetti di spesa massimi per ogni ciclo di studi fissati per legge e ricalcolati negli ultimi 10 anni.

Ritardi sulle consegne 

La seconda conseguenza ha invece a che fare con la difficile reperibilità del materiale a cui si aggiunge il periodo di ferie estive e le relative "soste" di produzione. 

La rete distributiva degli editori, spiega Ambrosini, ha infatti bloccato le attività per tre settimane nel periodo estivo. Una  «comfort zone» che secondo il presidente Ali gli editori possono permettersi per il semplice fatto che la vendita è già stata fatta sulla carta dagli insegnanti e dalle scuole che hanno deciso con anticipo quale testo adottare. 

I tempi, con lo stop di tre settimani, diventano strettissimi per tutta la catena distributiva: i librai inizieranno a ritirare i libri di testo solo dopo il 25 agosto e in solo due settimane dovranno riuscire a completare tutti gli ordini in corso e, se necessario, a girare nei magazzini all’ultimo momento. Con il rischio che, anche ad ottobre alcune studenti possano trovarsi ancora senza un testo tra le mani. 

Soluzioni, tra risparmi e digitale

Genitori e insegnanti provano a correre ai ripari, pensando a soluzioni tampone. Se è vero che in molte scuole è già invalsa la strategia di rendere opzionali alcuni libri, c'è da dire che questa potrebbe non rilevarsi la scelta migliore per gli studenti, privati di ulteriori strumenti formativi utili per la loro crescita. Per combattere la dispersione scolastica è stato anche aumentato di 30 milioni di euro, il fondo per le famiglie meno abbienti per acquistare libri, passando dai 103 ai 133 milioni. Una cifra però, che con le crescenti difficoltà delle famiglie, alle prese con i rincari, potrebbe non rilevarsi sufficiente. A medio termine, più percorribile appare la via di un'efficace integrazione con il digitale. Affinché però gli studenti possano beneficiare effettivamente dei contenuti digitali aggiuntivi messi a disposizione dagli editori sarò necessario per le scuole adeguarsi ai tempi e per il Governo investire in maniera decisa sulla digitalizzazione e sul contrasto al digital divide.

Ultimo aggiornamento: 13:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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