Pozzuoli, studenti a scuola con i jeans strappati: la preside li fa coprire con lo scotch

Regolamento violato all'istituto Ettore Majorana di Monterusciello: polemica sui social

Martedì 28 Marzo 2023 di Gennaro Del Giudice
Scotch sui jeans strappati

Hanno violato il nuovo regolamento scolastico che, per motivi di decoro, vieta di indossare jeans strappati (molto in voga tra gli adolescenti) e per «punizione» sono stati costretti a coprire le parti nude con del nastro adesivo bianco. È accaduto a due studenti del liceo scientifico e artistico «Ettore Majorana» di Monterusciello, a Pozzuoli, durante un’assemblea d’istituto andata in scena venerdì scorso.

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A notare i tagli all’altezza delle ginocchia e delle gambe sui pantaloni è stato un docente che immediatamente è intervenuto davanti a quella che si era configurata come una violazione del regolamento entrato in vigore da settembre dopo l’arrivo della nuova dirigente scolastica.

Regole scritte e non scritte che vietano, tra le altre cose, anche di indossare minigonne, t-shirt corte, pantaloncini o andare a scuola con le unghia lunghe. Il docente che si è trovato in aula, al termine delle due ore di assemblea, lo avrebbe fatto per evitare provvedimenti disciplinare a carico degli studenti visto che già da tempo gli inviti al rispetto delle regole erano stati disattesi.

Iniziativa, però, che non è andata giù al padre di uno dei due alunni che su Facebook ha sfogato la propria rabbia dando vita alle polemiche che hanno diviso genitori e alunni: «Riscaldamento guasto nei mesi invernali, una parte dei bagni costantemente otturata, ma se ti presenti all’assemblea di istituto con il jeans strappato, i collaboratori scolastici (ex bidelli) ti tappano i buchi dei jeans con il nastro adesivo per disposizioni della dirigente. Questa sì che è disciplina! Ma veramente fate?» ha scritto Giulio G. postando le foto in cui si vedono le gambe dei pantaloni del figlio e del coetaneo ricoperte dallo scotch.

Polemica che non è andata giù a una parte dei rappresentanti di classe dei genitori, che hanno rilanciato ritenendo quel tipo di abbigliamento «inadeguato all’ambiente scolastico» e schierandosi dalla parte del docente e della dirigente scolastica «Siamo assolutamente d’accordo con la preside – ha replicato la rappresentante di classe di una prima del liceo scientifico -. Questa polemica è nata dal nulla visto che ad ottobre, durante una riunione, lei aveva espresso la volontà di mettere queste regole e noi genitori siamo stati dal primo momento d’accordo perché era giusto dare un decoro. C’è un regolamento da rispettare e a scuola si va vestiti in modo decente. Io a mia figlia non la mando con i jeans strappati o con le unghia lunghe, visto che può anche farsi male quando gioca a pallavolo».

Fa chiarezza la dirigente scolastica Elena Manto, che da settembre si è insediata all’istituto Majorana di Pozzuoli. «Avrei preferito non replicare a questa polemica. Anche gli studenti sono rammaricati per le accuse e per quanto è stato scritto sui social. Da parte mia non ho obbligato nessuno, è stata un’iniziativa di un docente che in buona fede ha voluto evitare provvedimenti disciplinari a carico dei ragazzi visto che c’è un regolamento condiviso da tutti. Ho parlato con lui, ha fatto un’azione a fin di bene e dispiace che si sia arrivati a tutto questo».
 

Ultimo aggiornamento: 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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