Sciopero medici 18 dicembre, a rischio 25mila interventi chirurgici. Previsti disagi in tutti i servizi ospedalieri

La premier Giorgia Meloni fa intanto notare che mai così tanto è stato destinato alla sanità

Giovedì 14 Dicembre 2023
Sciopero medici 18 dicembre, a rischio 25mila interventi chirurgici. Previsti disagi in tutti i servizi ospedalieri

Dopo il 5 dicembre il settore della sanità si prepara ad un nuovo sciopero il prossimo lunedì 18 dicembre, con conseguente stop di alcune prestazioni.

A dare la conferma è una parte dei sindacati di medici e veterinari che spiegano come il lavoro sia diventato «non più una missione, ma un calvario». La premier Giorgia Meloni fa intanto notare che mai così tanto è stato destinato alla sanità. «Arriva il fondo sanitario al massimo di risorse mai avute nel fondo»: sottolinea nell'Aula del Senato durante le comunicazioni in vista del Consiglio Ue.

Lo sciopero

«Il nostro non è uno sciopero temerario, come invece in queste ore ha incredibilmente affermato qualcuno. È una legittima e doverosa protesta, che segue le altre avvenute sin da metà novembre, nell'ambito di una mobilitazione ancor più vasta, per la difesa e il rilancio del nostro Servizio Sanitario Nazionale»: è la posizione unitaria di Alessandro Vergallo per l'Aaroi-Emac, Roberta Di Turi per la Fassid, Aldo Grasselli per la Fvm, Benedetto Magliozzi per la Cisl Medici che hanno confermato lo sciopero del 18 dicembre. Interesserà i servizi ospedalieri e territoriali e la filiera agro-zootecnica-alimentare. Ci saranni sit-in e assemble in diverse città italiane e anche un presidio, a Roma, davanti al ministero della Salute.

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Chi aderisce

I lavoratori che aderiscono a Fassid e che decideranno di scioperare il 18 dicembre, fa sapere il sindacato, fermeranno i servizi ospedalieri e territoriali non indispensabili per le diagnosi e le cure non urgenti: blocco delle prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, della diagnostica di laboratorio, delle prestazioni psicologiche nei consultori, nelle neuropsichiatrie infantili, nei centri di salute mentale, delle prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, dei servizi di igiene e sanità pubblica e vaccinali. Numerose le motivazioni alla base della mobilitazione. In particolare, viene contesta alla Legge di Bilancio 2024 il mantenimento del tetto alle assunzioni di nuovo personale, l'assenza di misure per stabilizzare i precari, l'ennesimo sottofinanziamento del Fondo Sanitario Nazionale e del prossimo Ccnl, e il mancato riconoscimento della specificità del lavoro dei professionisti.

La protesta

Nei giorni scorsi ha tenuto banco anche la reazione di medici e infermieri alla soluzione trovata dal governo alle loro pensioni; l'emendamento all'art. 33 della Legge di Bilancio è stato giudicata solo «solo una prima risposta» dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici che ha chiesto l'apertura di un confronto tra il ministro della Salute e i sindacati. «Se le nostre richieste continueranno ad essere ignorate proseguiremo il percorso di mobilitazione, allargando il fronte della partecipazione e siamo pronti a proclamare altre giornate di sciopero a gennaio 2024», hanno spiegato dopo lo sciopero del 5 dicembre Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed e Antonio De Palma, presidente Nursing Up. «Abbiamo dato ancora più finanziamenti, con un piccolo escamotage tecnico arriva il fondo sanitario al massimo di risorse mai avute nel fondo», ha puntualizzato Giorgia Meloni.

Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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