Roma, beffa alberi: tagliati i sani anziché i malati. Inchiesta Corte dei Conti

Giovedì 14 Marzo 2019 di Michela Allegri
Roma, beffa alberi: abbattuti i sani, quelli malati ancora in piedi
5

Il sospetto è che, nella fretta di correre ai ripari dopo gli incidenti a raffica che si sono verificati negli ultimi mesi, siano stati abbattuti alberi sani, lasciando le strade di Roma disseminate di fusti pericolanti. Uno spreco di denaro macroscopico, su cui ora indaga la Corte dei conti del Lazio, concentrandosi su un quartiere preciso: Prati, zona residenziale e chic della Capitale, a due passi dal Vaticano. A fare scattare l’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Andrea Lupi, due eventi precisi.

L’ultimo, il più drammatico, è il crollo del pino proprio davanti alla sede della Corte dei Conti, in viale Mazzini. È successo lo scorso 25 febbraio, due persone sono rimaste gravemente ferite e anche la procura penale ha aperto un fascicolo per lesioni colpose. Quell’albero era contrassegnato con una X rossa. Tradotto: doveva essere abbattuto. Il secondo incidente, invece, è della scorsa estate. In via Leone IV, in giugno, un grosso ramo era precipitato su una macchina. A bordo c’era una donna incinta che, fortunatamente, non aveva riportato conseguenze. Ma il Comune era subito intervenuto.

L’amministrazione aveva disposto pochi giorni dopo interventi di abbattimento di arbusti considerati a rischio: malati, arrivati a fine vita, pericolosi. E il sospetto di chi indaga è che, nella foga, siano state decapitate anche piante sane. Solo in via Leone IV, subito dopo l’incidente, erano state tagliate in massa trenta robinie. E i comitati di quartiere, nei mesi scorsi, dopo una fallimentare richiesta di accesso agli atti presentata al Comune, hanno depositato un esposto ai magistrati contabili - corredato di perizie botaniche - denunciando che molti di quegli arbusti non dovessero essere tagliati. 

LA DOCUMENTAZIONE
Ora il procuratore ha deciso di vederci chiaro e ha delegato i carabinieri del Noe ad acquisire la documentazione del Servizio Giardini. Anche perché, nel quartiere Prati, sono decine i tronchi che gli agronomi incaricati di svolgere il monitoraggio sui fusti hanno contrassegnato con una X. Mentre dopo il crollo del 25 febbraio sono stati abbattuti in emergenza altri 53 alberi in tutta la città.

In particolare i militari dovranno analizzare i documenti relativi alla manutenzione e quelli sulle piante ritenute pericolanti. Tra i report al vaglio dei magistrati, gli esiti del monitoraggio disposto dal Campidoglio poco più di un anno fa: una gara da 3,2 milioni per lo screening di 82mila alberi ad alto fusto e l’abbattimento di tutti quelli malati. Finora ne sono stati tagliati circa duemila. Dall’ultimo resoconto dell’Unità operativa statistica del Comune, però, è emerso che dal 2012 al 2017 gli interventi di manutenzione straordinaria sul verde si sono ridotti drasticamente: del 67,9 per cento. Sono passati da 840 a 350. E c’è stato un calo anche degli interventi di manutenzione ordinaria: diminuiti del 58,3 per cento. Si tratta delle verifiche «per preservare il patrimonio botanico e a salvaguardare l’incolumità dei cittadini, soprattutto sulle alberature», si legge nel documento. 

I FONDI
Il contratto dell’appalto per il monitoraggio prevedeva due voci di spesa: quella per vigilanza e monitoraggio, e quella per abbattimenti e potature. I soldi venivano stanziati in base alle segnalazioni delle ditte incaricate di effettuare le verifiche. Ma i fondi sarebbero praticamente esauriti. E ora i magistrati intendono verificare se siano stati sprecati con interventi inutili. Non è tutto. L’appalto, programmato per una durata di 18 mesi, si avvia a conclusione. Un problema non da poco, visto che a Roma più di 50mila alberi ad alto fusto sono arrivati al «fine vita». Tanto che la sindaca Virginia Raggi ha chiesto al governo fondi per un piano straordinario di abbattimenti. A questo si aggiunge lo stallo degli appalti. La gara per le potature del «verde verticale» è ferma dal 2017. Mentre quella per il «verde orizzontale» si è conclusa a novembre 2018. Ma le ditte che hanno vinto non hanno ancora firmato il contratto con il Comune.

Intanto, il Campidoglio ha annunciato che entro aprile il Servizio Giardini verrà rafforzato con 71 nuove assunzioni.

Ma nel frattempo le statistiche sui tronchi che si schiantano al suolo alla prima folata di vento sono impietose. Nel 2014 sono crollati 12 alberi, 32 nel 2015, 48 nel 2016, 41 nel 2017. Nel 2018, un dato choc: circa 400 le piante cadute. E solo dall’inizio del 2019 sono già venuti giù quasi 200 tra pini e platani.

Ultimo aggiornamento: 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci