Scuole chiuse più di 10 giorni per il ponte di primavera (e per chi lavora è un problema)

Martedì 9 Aprile 2019 di Lorena Loiacono
Scuole chiuse più di 10 giorni per il ponte di primavera (e per chi lavora è un problema)
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Tutti in vacanza, l'anno scolastico è agli sgoccioli. Se sulla carta mancano ancora due mesi di scuola, di fatto i giorni di lezione sono molto meno. Con le festività pasquali alle porte, infatti, è in arrivo un maxi ponte che mai come quest'anno aggancia uno dietro l'altro i giorni di chiusura degli istituti fino al 1 maggio. E poi, una volta rientrati in classe, gli studenti non faranno in tempo a riprendere in mano i libri perché arriveranno nuove chiusure per scioperi ed elezioni europee. In sostanza, vengono dissolti così almeno 15 giorni di lezione. Se non addirittura 20. Gli studenti, di certo, sono felici di queste vacanze in anticipo. Ma non tutti.

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MATURANDI
Tra loro, infatti, c'è quel mezzo milione di ragazzi dell'ultimo anno delle superiori che a giugno dovrà vedersela con il nuovo esame di maturità. E quindi, per loro, perdere giorni di studio e di esercitazioni rischia di essere un problema serio. Altro che vacanza. In base ai calendari scolastici regionali, che le scuole possono decidere di non rispettare alla lettera per anticipare l'inizio o la chiusura delle lezioni, per Pasqua gli istituti chiuderanno i battenti dal 18 al 23 aprile compresi. Si torna a scuola il 24 per poi fermarsi di nuovo il 25 aprile, per la Festa nazionale della Liberazione. Il ponte in questo caso è praticamente assicurato. La stragrande maggioranza delle scuole ha infatti deciso di non tornare tra i banchi il 24 aprile. Molti non lo faranno neanche per il singolo venerdì 26. Riprenderanno infatti le lezioni direttamente lunedì 29 aprile. E così ecco che, in un attimo, volano via 11 giorni di lezione. Senza contare che dopo due giorni arriva il 1 maggio, la Festa dei Lavoro. Quindi scuole chiuse.

DATE RAVVICINATE
Insomma, non sono pochi gli istituti che chiudono i battenti il 18 e li riaprono direttamente il 2 maggio. La Pasqua che cade il 21 aprile e la vicinanza con il 25 e il 1 maggio hanno fatto sì che, quest'anno, la scuola finisse per rimetterci. Ma la colpa non è solo del caso. Infatti di lì a poco, a creare un nuovo stop, arriverà lo sciopero generale indetto dai sindacati per il 17 maggio. Non solo, dopo neanche 10 giorni nelle scuole arriveranno i seggi per le elezioni europee che, in Italia, si svolgono domenica 26 maggio. Vuol dire che, come comunemente accade nelle scuole seggio, gli istituti resteranno chiusi dal venerdì 24 al martedì 28 maggio. Una pausa necessaria per consentire in piena sicurezza la preparazione delle urne, lo spoglio e poi la pulizia e il ripristino delle aule. Ma alle lezioni chi ci pensa?

I PROGRAMMI
Quelli che una volta si chiamavano programmi scolastici vanno comunque svolti oltre al fatto che le scuole devono garantire il numero minimo di 200 giorni di lezione per non incorrere in ricorsi e cause da parte di studenti bocciati che si ritrovano a dover ripetere l'anno. E anticipare l'avvio delle lezioni a settembre, come qualcuno ha fatto, di tre o quattro giorni non può certo compensare uno stop tanto lungo. Soprattutto perché il danno maggiore viene riscontrato non tanto nella conta numerica dei giorni di didattica quanto nella inevitabile perdita di concentrazione da parte degli studenti.
Tra loro c'è chi deve recuperare un'insufficienza, c'è chi deve mettersi in pari con gli altri e chi ha un esame da sostenere a fine anno. Nei guai ci sono soprattutto coloro che devono svolgere l'esame di maturità: il nuovo esame di Stato, appena riformato. Sono previste infatti nuove prove scritte e un colloquio strutturato diversamente rispetto al passato. Per gli scritti è necessaria una preparazione ad hoc, anche tramite le esercitazioni che il ministero dell'istruzione sta mettendo a disposizione sul sito dedicato ai maturandi. Cambia l'approccio allo scritto visto che per la prima volta le prove saranno multidisciplinari: al liceo classico, ad esempio, ci saranno traduzioni dal greco e dal latino, così come allo scientifico i quesiti saranno sia di matematica sia di fisica. Mai come quest'anno, quindi, l'esercizio e la concentrazione sono importanti. Per gli studenti ma anche per i docenti stessi.
 

Ultimo aggiornamento: 21:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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