Città del Vaticano – In questi giorni, durante le celebrazioni di Pasqua, ai cardinali che sul sagrato gli chiedeva del suo stato di salute dopo il ricovero improvviso al Gemelli, Bergoglio ironizzava divertito: «Sono ancora vivo».
Papa Francesco, la telefonata a un fedele
A rivelare cosa ha provato in quei giorni è lo stesso interessato che ieri, giorno di Pasquetta, ha chiamato Michele Ferri, fratello di Andrea, il commerciante ucciso a Pesaro a colpi di pistola il 3 giugno 2013 da un proprio dipendente a scopo di rapina. E' a lui che Bergoglio ha raccontato di aver temuto di morire per il malore di 12 giorni. Non ha ironizzato stavolta: «Ancora un pò e non la raccontavo. Avevo perso conoscenza. Me la sono vista veramente brutta». È la prima volta che si apprende dello svenimento del Papa al momento del ricovero.
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La tragedia dei Ferri
Ferri ha raccontato al Resto del Carlino di aver sentito la voce del Papa squillante e decisa: «ora puntiamo a mantenere il nostro dialogo toccando in fretta quota 100» ha aggiunto facendo riferimento che finora ha telefonato alla famiglia ben 90 volte. Il Papa è sempre stato vicino ai Ferri fin dai primi momenti della tragedia, nel giugno di dieci anni fa, e da allora non ha mai interrotto le sue chiamate telefoniche della sera, a cadenza regolare, accogliendoli anche in udienza privata in Vaticano.
Al momento delle dimissioni dal Gemelli, prima di tornare a Santa Marta, il Papa aveva aggiunto un altro particolare assicurando di non avere avuto paura. Ma cosa ha avuto di preciso? «Non si sa, è stato un malessere dopo l'udienza, come quando tu hai mal di stomaco e ti senti male. Ma ora sono ancora vivo».