Papa Francesco alla domenica delle Palme senza carrozzina, parla dell'abbandono di Dio e poi affronta il tema dell'aborto

A ventiquattrore dalle dimissioni dal Policlinico Gemelli, si Bergoglio presenta in piazza San Pietro sulla papamobile

Domenica 2 Aprile 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco alla domenica delle Palme senza carrozzina, parla dell'abbandono di Dio e poi affronta il tema dell'aborto

Città del Vaticano - «Anch'io ho bisogno di essere accarezzato da Gesù. Per questo vado a trovare gli abbandonati». Il messaggio che Papa Francesco affida al mondo la domenica delle Palme è che Dio non abbandona mai nessuno.

Nemmeno chi è schiacciato dai sensi di colpa o dal dolore estremo, persino da quello originato da chi ha rifiutato un figlio e ha deciso di interrompere una gravidanza. A ventiquattrore dalle dimissioni dal Policlinico Gemelli, si Bergoglio presenta in piazza San Pietro sulla papamobile. Indossa un cappotto bianco per ripararsi dal fresco primaverile (la temperatura è attorno ai 13 gradi) e scende senza aiuti dalla vettura diretta in mezzo all'emiciclo, proprio davanti all'obelisco, da dove prende il via la tradizionale processione delle palme, con cardinali, vescovi, fedeli composti da tanti gruppi di diversa provenienza. Francesco è pallido e la voce sembra persino debole ma non usa la carrozzina. Si appoggia da solo al bastone mentre avanza per mettersi a sedere sul trono ed aspergere con l'acqua benedetta i rami, in segno di esultanza. 

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DISPERAZIONE

Nella omelia sviscera il concetto di 'abbandono', ampio e drammatico, compresa quella lacerazione interiore che ne consegue affrontando con forza anche il delicatissimo tema dell'aborto, considerato dalla Chiesa peccato gravissimo. «E' brutto essere con le spalle al muro». Il giorno della Domenica delle Palme il vangelo è particolarmente intenso e lungo. «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? Il verbo “abbandonare” nella Bibbia è forte» ricorda il Pontefice, aggiungendo che compare in momenti di dolore estremo: «in amori falliti, respinti e traditi; in figli rifiutati e abortiti; in situazioni di ripudio, vedovanza e orfananza; in matrimoni esausti, in esclusioni che privano dei legami sociali, nell’oppressione dell’ingiustizia e nella solitudine della malattia: insomma, nelle più drastiche lacerazioni dei legami» predica con passione il POntefice leggendo per l'occasione un testo particolarmente denso in cui ripete quanto Cristo abbia avvertito la «situazione a Lui più estranea: la lontananza di Dio». 

Questo significa, ha sottolineato, che «Gesù abbandonato ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati. Che nessuno può essere emarginato, nessuno può essere lasciato a sé stesso; perché, ricordiamolo, le persone rifiutate ed escluse sono icone viventi di Cristo, ci ricordano il suo amore folle, il suo abbandono che ci salva da ogni solitudine e desolazione». L'angoscia interiore alla quale fa continuamente riferimento nel testo che ha preparato per la domenica che da l'avvio alla Settimana Santa è la sofferenza dell'anima che si prova davanti al tradimento. Cristo ha sperimentato quello di GIuda, al rinnegamento di Pietro, alle condanne religiose e civili, allo scherno delle guardie, agli insulti sotto la croce, al fallimento. 

A braccio il Papa aggiunge: «Penso a quello che è accaduto una settimana fa quando quel clochard tedesco è morto sotto il colonnato, solo, abbandonato. Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati. Anche io ho bisogno che Gesu mi carezzi, si avvicini a me e per questo vado a trovarlo negli abbandonati e nelle persone sole».

ANZIANI LASCIATI SOLI

Oggi, insiste ancora il Papa, ci sono tanti “cristi abbandonati”. Una ampia categoria in cui inserisce anche i bambini abortiti. «Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; migranti che non sono più volti ma numeri; detenuti rifiutati, persone catalogate come problemi. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore». 

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SILENZIO

In un altro passaggi, invece, viene ricordato nuovamente «che la sofferenza più lacerante è quella dello spirito: nell’ora più tragica Gesù prova l’abbandono da parte di Dio». Infine una richiesta a tutti i fedeli che sono sulla piazza, circa 30 mila: «Chiediamo oggi questa grazia: di saper amare Gesù abbandonato e di saper amare Gesù in ogni abbandonato. Chiediamo la grazia di saper vedere e riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell’indifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo». 


Ultimo aggiornamento: 14:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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