L'orso Juan Carrito è morto investito da un'auto questo pomeriggio sulla statale 17, strada che collega Castel di Sangro a Roccaraso, al bivio del cimitero. L'orso sin dai primi momenti era apparso gravissimo, con le quattro zampe rotte, immobile sull'asfalto, in un angolo della carreggiata con la neve appena caduta, si divincolava muovendo solo la testa, un'agonia durata quasi due ore. Le guardie del Parco e i carabinieri forestali, intervenuti immediatamente sul posto, hanno subito confermato che si trattava di Juan Carrito, l'orso social di Roccaraso, protagonista di tantissime scorribande nei paesini del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e della provincia dell'Aquila, senza mai essere aggressivo.
Investito l'orso Juan Carrito, come sta
In un primo momento non era chiaro di quale orso si trattasse, poi le marche auricolari alle orecchie, che hanno sostituito il vecchio radiocollare, hanno permesso il riconoscimento.
Juan Carrito, un orso di 150 chili, era uno dei quattro figli di mamma Amarena, il più intraprendente e curioso. Quando è diventato grande non ha mai lasciato veramente Roccaraso, Villalago, Pescasseroli, Bisegna, dove tutti lo conoscevano e lo chiamavano per nome. La carcassa è stata portata all'Istituto Zooprofilattico di Isernia che si occuperà dell'autopsia, mentre sui social si rincorrono i commenti su come doveva essere protetto questo orso ribelle, che non ha mai accettato di vivere in alta montagna e di andare un letargo.