​​Giornalisti minacciati in aumento: +10% rispetto al 2020. Presentato il rapporto di Ordine dei giornalisti e Polizia

Giovedì 15 Luglio 2021
Giornalisti minacciati in aumento, +10% rispetto al 2020, presentato il rapporto dell'Ordine dei giornalisti e polizia

Giornalisti sempre più minacciati. Sono in crescita dell'11% rispetto allo scorso anno gli atti intimidatori nei confronti dei cronisti, 110 episodi rispetto ai 99 del gennaio-dicembre 2020. Questo uno dei dati più rilevanti emersi nel corso del seminario «Gli atti intimidatori nei confronti dei gionalisti: una minaccia alla libertà di espressione» che si è tenuto oggi nella sala conferenze dell’hotel Massimo d’Azeglio a Roma.

L’incontro è stato organizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale e dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, alla presenza del presidente nazionale dell’Odg Carlo Verna e del prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, direttore centrale della polizia criminale e presidente dell’organismo, alcuni dirigenti della polizia e a diversi giornalisti vittime di minacce. Tra i giornalisti presenti: Antonella Napoli, direttrice del quotidiano «Focus on Africa»; Asmae Dachan, scrittrice e esperta di Medio Oriente di dialogo interreligioso e Nello Scavo, reporter internazionale e collaboratore di diverse testate estere ed attualmente inviato per «Avvenire».

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Il rapporto

Gli episodi di minacce sono in aumento dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In 18 casi vi è una connessione con contesti di criminalità organizzata (16%), in 36 casi con contesti politico/sociali (33%) e 56 episodi sono riferibili ad altre fattispecie (51%). La metà delle intimidazioni sono avvenute online (55). Le Regioni che nello stesso periodo hanno fatto registrare il maggior numero di eventi sono il Lazio, la Lombardia, la Sicilia, la Toscana ed l'Emilia Romagna.

Si registra anche un significativo aumento delle giornaliste minacciate.

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Gi interventi

Il prefetto Vittorio Rizzi ha ribadito la necessità che i cronisti denuncino sempre gli atti intimidatori alla polizia, al fine di individuare i responsabili, «che spesso online si nascondono dietro un nickname». Per il dirigente superiore della polizia Stefano Delfini «è importante l'analisi strategica interforze» mentre il generale di brigata dei Carabinieri Giuseppe De Riggi si è concentrato sull’emersione del fenomeno degli atti intimidatori e la limitazione dei casi di omessa denuncia da parte delle vittime. Tra gli altri, invece, la dirigente superiore della polizia Nunzia Ciardi si è invece focalizzata sul contrasto ai crimini cibernetici e alla minacce sulla rete.

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Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 00:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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