Città del Vaticano – Vangelo e omosessualità: due strade che non solo stanno scavando ampi fossati tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa ma, nel frattempo, stanno mettendo sempre più in difficoltà Papa Francesco.
L'ultimo pezzo da novanta a pronunciarsi in questa direzione è stato il cardinale di Monaco, Reinhard Marx, membro del C6, l'organo consultivo di governo di Papa Francesco, che ha chiesto un cambiamento nell'insegnamento cattolico sull'omosessualità.
«Il catechismo non è fissato nella pietra. Si può anche mettere in discussione ciò che dice» ha affermato Marx al settimanale Stern. «L'omosessualità non è un peccato. Corrisponde a un atteggiamento cristiano quando due persone, indipendentemente dal sesso, si sostengono a vicenda, nella gioia e nel dolore. Il valore dell'amore è stato mostrato anche nel non fare dell'altra persona un oggetto, non usarla o umiliarla».
Marx ha aggiunto: «Le persone Lgbt fanno parte della creazione e sono amate da Dio, e siamo chiamati a lottare contro la discriminazione. Coloro che minacciano gli omosessuali e chiunque altro paventando l'inferno o la dannazione eterna non hanno capito nulla».
Due settimane fa, Marx aveva chiesto scusa per la discriminazione della chiesa contro gli omosessuali immaginando nel futuro una «chiesa inclusiva». Lui stesso ha benedetto coppie dello stesso sesso. «Qualche anno fa a Los Angeles, dopo una funzione, due sono venuti a chiedere la mia benedizione. Così l'ho fatto. Non era una cerimonia di matrimonio. Non possiamo offrire il sacramento del matrimonio, ma una benedizione si».
Naturalmente il cardinale Marx non è isolato. Accanto a lui c'è anche il cardinale Jean Claude Hollerich, gesuita, presidente di tutte le conferenze episcopali europee e arcivescovo di Lussemburgo assieme al presidente dei vescovi tedeschi Baetzing. La richiesta avanzata verso il Papa è sempre la stessa: serve più coraggio per garantire un volto più accogliente alla Chiesa cattolica.