Flavio Carboni, morto il faccendiere al centro dei grandi misteri italiani, aveva 90 anni

Lunedì 24 Gennaio 2022
Flavio Carboni, morto il faccendiere al centro dei grandi misteri italiani, aveva 90 anni
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Flavio Carboni, morto il faccendiere al centro dei grandi misteri italiani, aveva 90 anni. Carboni, che aveva compiuto 90 anni da pochi giorni, sarebbe stato colpito da un infarto nella notte.

Dal crack del Banco Ambrosiano all'omicidio di Roberto Calvi, fatti per i quali è stato assolto in via definitiva, Carboni era stato tirato in ballo in tutti i principali grandi gialli italiani, con alcuni dei quali però - come la Loggia P2 - aveva sempre negato di avere a che fare. 

 

«Non ho mai conosciuto Gelli, non ho mai fatto parte della P2». Anzi, «non ho mai fatto parte della massoneria in generale. Che poi abbia conosciuto tanti personaggi di primissimo piano - come tutti a quell'epoca del resto - che potessero avere simpatie o aderire a logge è un'altra storia», le sue parole in una recente intervista all'Adnkronos.

Gli ultimi processi

Flavio Carboni, finito nelle vicende giudiziarie del caso P3, è stato assolto il 14 gennaio con altri sette imputati accusati a vario titolo di associazione per delinquere e trasferimento fraudolento di valori. Secondo i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari, come riportato dai quotidiani locali, per l'associazione a delinquere il fatto non sussiste, mentre il fatto del trasferimento di valori non costituisce reato. Carboni era stato indagato, insieme alla moglie Antonella Pau, Lorenzo Dimartino, di Napoli e Maria Laura Scanu Concas, di Firenze e residente ma Roma e nella stessa inchiesta figuravano i nomi di altre persone tra le quali il figlio Diego. Le indagini della Dda di Cagliari, condotte dal Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza del Capoluogo sardo, erano partite nel 2016: l'accusa sosteneva che, dal 2009 al 2016, gli indagati avessero intestato a dei prestanome, auto, polizze assicurative, quote societarie per schermare la provenienza del denaro riconducibile allo stesso Carboni. Invece, sostengono i giudici accogliendo le tesi dei difensori e del pm, Carboni ha regolarmente intestato ad altre persone beni e società di sua proprietà.

Il caso P3

Nel 2018, a quattro anni di distanza dall’apertura del processo, è arrivata la sentenza per il caso P3, la loggia che, per la procura di Roma, avrebbe agito come una struttura segreta, per condizionare gli organi costituzionali. Flavio Carboni, imprenditore già coinvolto - e assolto - nell’inchiesta sull’omicidio di Roberto Calvi è stato condannato di 6 anni e mezzo. Prosciolto dal reato associativo, l’ex senatore Denis Verdini, condannato però a 15 mesi e al pagamento di 600mila euro per finanziamento illecito. Quattro anni e 9 mesi è invece la pena disposta per l’imprenditore Arcangelo Martino. Tra gli imputati, anche il giudice tributarista Pasquale Lombardi, deceduto Sono stati anche inflitti 2 anni - per abuso d’ufficio - all’ex presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone. Condannati a 10 mesi l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, e l’ex sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica, accusati di diffamazione ai danni dell’ex presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. L’accusa di corruzione costa all’ex presidente Arpa Sardegna, Ignazio Farris, una condanna a un anno e 10 mesi. Stessa pena per il presidente del consorzio Tea, Pinello Cossu. Assolto per prescrizione l’ex governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. Accuse cadute anche per Massimo Parisi e Stefano Porcu.

Ultimo aggiornamento: 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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