Sondaggi politici, il Pd premiato solo se si allea con i centristi. «Conte colpevole della crisi»

Il 41% degli italiani attribuisce al leader pentastellato la responsabilità per la caduta del governo

Martedì 26 Luglio 2022 di Giovanni Diamanti
Sondaggi politici, il Pd premiato solo se si allea con i centristi. «Conte colpevole della crisi»

Abbiamo assistito a una crisi politica che ridisegna i confini e i perimetri delle coalizioni.

Molte mosse e strategie dei partiti degli ultimi anni sono svanite all’improvviso, nel tempo di una giornata. Il “campo largo”, alla base di ogni prospettiva del centrosinistra da molto tempo, non c’è più: non solo l’ha bocciato definitivamente Enrico Letta, ma lo bocciano nettamente anche gli elettori democratici. 

Sondaggio YouTrend, il Pd e l'alleanza con il Centro

Il sondaggio YouTrend per Sky Tg24, infatti, mostra come soltanto poco più di un elettore Pd su dieci sia favorevole a una alleanza con i pentastellati: non solo, lo scenario di alleanza tra Pd e 5 Stelle vedrebbe i Democratici precipitare al 16,3%, quando negli altri contesti di voto sarebbe almeno cinque punti più avanti. La ragione sembra facilmente individuabile: è Giuseppe Conte, per oltre il 41% degli intervistati, il responsabile della crisi di governo. Dopo di lui, molto staccati, lo stesso Draghi al 9,5% e Salvini al 7,7%. Durante il periodo più acuto della pandemia Covid, da Presidente del Consiglio, il clima di “solidarietà nazionale” aiutò l’ex Avvocato del popolo a raggiungere livelli di consenso invidiabili: oggi, solamente il 30% degli italiani si fida di lui, un dato non paragonabile a quello del premier Mario Draghi, inferiore a quelli di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, sostanzialmente identico a quello di un leader divisivo e molto indebolito come Matteo Salvini. Rispetto a prima di questa crisi, più di 46 italiani su cento hanno visto la propria fiducia in Conte diminuire: nessun altro esponente politico è accompagnato da dati così negativi nel proprio percorso recente.
Dunque, la mossa di Conte, utile a riposizionare il suo partito, ha destrutturato il piano di alleanze a centrosinistra, isolando il M5S e indebolendo lo stesso leader sul piano personale. Non solo: i 5 Stelle, primo partito alle ultime politiche, scenderebbero sotto il 10% nelle intenzioni di voto.

L’accordo

Oggi, l’elettorato di centrosinistra vede come opzione regina sul piano delle alleanze l’accordo con i partiti centristi: lo sceglierebbe più del 50%, contro la sempre meno popolare prospettiva di accordo con i 5 Stelle e contro un 25% rimasto ancorato al fascino della vocazione maggioritaria. L’alleanza del Pd con Sinistra Italiana/Europa Verde allargata ai partiti centristi porterebbe il centrosinistra oltre il 36%, quasi 9 punti sopra un’alleanza identitaria tra Pd, Sinistra Italiana/Europa Verde e Articolo Uno, e oltre due punti sopra una alleanza con la sinistra e il M5S. È questo quindi lo schema più competitivo per Enrico Letta: una alleanza con il Pd come perno allargata a sinistra verso la lista di Sinistra Italiana e Verdi, e verso il centro con le varie Azione, Italia Viva, Insieme per il Futuro. Il centro, complessivamente, mostra risultati interessanti: dal 9 all’11,5% nei vari scenari “in solitaria”, mostra per la prima volta di essere in grado di “sostituire” il MoVimento in una alleanza di centrosinistra. Il centrodestra, dal canto suo, resta in grande forma, anche se la tendenza evidenzia una Lega ormai fagocitata da Fratelli d’Italia, sempre più partito leader della coalizione. Come sempre, in Italia, cambia tutto in fretta. La partita delle alleanze sta entrando nel vivo, ma le incognite sono ancora molte, e coinvolgono tutte le parti in gioco.

Ultimo aggiornamento: 19:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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