De Cecco accusata di frode in commercio: utilizzerebbe grano francese (e non italiano, come dichiarato)

Venerdì 28 Gennaio 2022
De Cecco accusata di frode in commercio: utilizzerebbe grano francese (e non italiano, come dichiarato)

Filippo Antonio De Cecco, presidente dell'omonimo gruppo che produce pasta, è nuovamente accusato di frode in commercioIl Gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, ha disposto l'imputazione coatta per frode in commercio nei confronti di De Cecco, del direttore degli acquisti, Mario Aruffo, e dell'allora direttore del controllo qualità, Vincenzo Villani.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giuseppe Falasca, aveva chiesto l'archiviazione. Contro tale richiesta ha presentato opposizione Asso - Consum, un'associazione di consumatori: l'udienza si era tenuta il 9 aprile 2021.

In base a quanto riporta oggi "Il Fatto Quotidiano", secondo il giudice la dichiarazione pubblicitaria di utilizzo dei soli «migliori grani duri italiani, californiani e dell'Arizona» è stata «una informazione infedele» (veniva utilizzato anche grano di altra provenienza) e «frutto di una precisa strategia aziendale». La vicenda prende le mosse dalla denuncia di un ex dirigente della stessa De Cecco e ha riguardato una partita di circa 4.500 tonnellate di grano di provenienza francese che sarebbe classificato da De Cecco come pugliese.

De Cecco: «Siamo sereni, fiducia nella magistratura»

«Siamo sereni e fiduciosi nella magistratura. Su questa vicenda c'è già stata una richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero, a dimostrazione del fatto che ci siamo sempre comportati correttamente tutelando l'alta qualità del nostro prodotto e rispettando la dovuta trasparenza nei confronti dei consumatori». È quanto si legge in una nota della De Cecco a proposito dell'imputazione coatta formulata dal Gip del Tribunale di Chieti.

«Utilizziamo i grani e le tecniche migliori per fare del nostro prodotto una eccellenza. Siamo certi - conclude la nota - che questa questione sarà presto risolta anche nel merito». L'inchiesta, per la quale il pm della Procura teatina Giuseppe Falasca aveva chiesto l'archiviazione, prende le mosse dalla denuncia di un ex dirigente della stessa De Cecco e ha riguardato una partita di circa 4.500 tonnellate di grano di provenienza francese che sarebbe classificato da De Cecco come pugliese. Contro la richiesta di archiviazione ha presentato opposizione Asso - Consum, un'associazione di consumatori.

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci