Cinghiali a Roma, tutti i parchi a rischio: dalla Cassia a Talenti, ecco la mappa

Si tratta di un animale che tende ad avvicinarsi alle zone antropizzate, e questo aumenta i rischi per le persone

Lunedì 16 Gennaio 2023 di Fabio Rossi
Cinghiali a Roma, tutti i parchi a rischio: dalla Cassia a Talenti, ecco la mappa

Le autostrade preferite dai cinghiali sono i cosiddetti corridoi ecologici: corsi dei fiumi, parchi e zone verdi che collegano il centro cittadino con le aree di campagna e di collina circostanti, da dove i cinghiali arrivano nella Capitale. E ora, dopo anni di invasione, sono a rischio quasi tutti i quadranti di Roma, a partire dai parchi: dalla riserva naturale dell'Insugherata al parco del Pineto, da villa Doria Pamphilj a villa Ada e villa Glori, dalla riserva naturale di Castelporziano a quelle della Marcigliana e di Monte Mario, dal parco dell'Inviolatella Borghese quelli di Talenti e delle Valli, passando dalla valle dell'Aniene.

I video di cinghiali che passeggiano per la città riempiono da tempo i social e le cronache locali. Su lungotevere, a piazza Trilussa, al mercatino natalizio di piazza Mazzini, e ora in un uno dei parchi più importanti della Capitale. Ormai gli incontri ravvicinati con i cinghiali solo all'ordine del giorno e stanno diventando un pericolo serio per chi se li trova davanti.

 

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LE DINAMICHE
«Va ricordato che due terzi del territorio romano è composto da aree vincolate», spiega Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura, l'ente regionale preposto alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico presente nel territorio comunale della Città eterna. I corridoi ecologici «permettono gli spostamenti dei cinghiali, così come anche di altri animali come i lupi - dice Gubbiotti - Ma se le strade fossero pulite, se non ci fossero cassonetti traboccanti di rifiuti ovunque, queste specie non sarebbero attirate dalla città, in cerca di cibo». Paradossalmente, aggiunge il presidente di RomaNatura, il contenimento dell'invasione dei cinghiali era stato avviato, nei parchi, «ma si è interrotto con l'epidemia di peste suina». Negli ultimi mesi sono state diverse anche le aggressioni da parte degli animali. A Formello una donna è stata presa di mira per le buste della spesa, a via Cortina d'Ampezzo un giovane è stato caricato e inseguito per almeno cento metri. Un'altra donna, alla Balduina, travolta e ferita da almeno otto animali, mentre passeggiava col suo cane. E solo tre giorni fa un uomo di 58 anni è finito in coma dopo aver centrato con il proprio scooter un ungulato che camminava sulla via Cassia. Nel maggio scorso era partito il piano del Campidoglio per il contenimento nelle zone dove sono state più frequenti le incursioni dei cinghiali, con l'installazione di reti per non consentire agli animali di accedere a zone urbanizzate.


LA SITUAZIONE
Quello dei cinghiali «è un problema ancora da risolvere - sottolinea David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio - La nostra non è una posizione ideologica: questo è un pericolo per le imprese e per le persone». Finora «non c'è stato un contenimento efficace, ma speriamo che le cose ora cambino - dice Granieri - Sono a rischio tutte le aree di Roma: è un animale che tende a occupare, non a rientrare. Nemmeno la peste suina ha determinato un vero contenimento massivo». Secondo il leader regionale di Coldiretti, «c'è un'eccedenza di cinghiali fuori controllo: si tratta di un animale che tende ad avvicinarsi alle zone antropizzate, e questo aumenta i rischi per le persone». L'associazione propone quindi «di iscrivere tutti i cacciatori alle liste delle persone autorizzate alla caccia agli animali selvatici nelle zone urbane», come prevedono le nuove norme approvate con l'ultima legge di Bilancio.

Ultimo aggiornamento: 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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