Papa Francesco in carrozzina a San Pietro traccia ai cardinali la Chiesa del futuro: ringiovanita, senza muri e barriere

Domenica 5 Giugno 2022 di Franca Giansoldati
Papa Francesco in carrozzina a San Pietro traccia ai cardinali la Chiesa del futuro: ringiovanita, senza muri e barriere

Città del Vaticano – Mettersi in gioco per primi, aprirsi all'esterno, senza muri e barriere. Nel giorno della Pentecoste, proprio mentre entra in vigore in Vaticano la nuova costituzione Praedicate Evangelium - che in buona sostanza rivolta la curia come un calzino - Papa Francesco seduto su una sedia a rotelle, nella basilica di San Pietro, descrive quale Chiesa sta realizzando per il futuro.

Davanti ai cardinali e ai vescovi, nella messa solenne, precisa che non si tratta tanto di una Chiesa ideale ma una Chiesa ringiovanita secondo il soffio dello Spirito Santo . 

«Lo Spirito Santo è concreto, non idealista: ci vuole concentrati sul qui e ora, perché il posto dove stiamo e il tempo che viviamo sono i luoghi della grazia. Lo spirito del male, invece, vuole distoglierci dal qui e dall’ora, portarci con la testa altrove: spesso ci àncora al passato: ai rimpianti, alle nostalgie, a quello che la vita non ci ha dato. Oppure ci proietta nel futuro, alimentando timori, paure, illusioni, false speranze». Ogni tanto mentre legge il testo preparato per la Pentecoste Papa Francesco si sofferma su qualche parola in particolare, calcandone l'accento, quasi volesse dare maggiore enfasi alla lettura. 

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«Lo Spirito Santo invita a dimenticarsi di sé stessi e ad aprirsi a tutti. E così ringiovanisce la Chiesa. Stiamo attenti: Lui la ringiovanisce, non noi. Perché la Chiesa non si programma e i progetti di ammodernamento non bastano. Lo Spirito ci libera dall’ossessione delle urgenze e ci invita a camminare su vie antiche e sempre nuove, quelle della testimonianza, della povertà, della missione, per liberarci da noi stessi e inviarci al mondo». 

Nella lunga predica mette in guardia dall'invidia, un male che a suo dire è stato introdotto dal demonio. Condanna chi sparla alle spalle degli altri, chiarendo che il “chiacchiericcio” è qualcosa di nefasto anche nei rapporti tra ecclesiastici. 

Ma soprattutto sprona ad andare avanti, facendo riferimento alle riforme in corso, ai processi che sono stati aperti sin dall'inizio del suo pontificato, con una curia sempre meno romano-centrica e più decentrata e un maggiore peso alle conferenze episcopali del mondo. «Lo Spirito Santo, al contrario, invita a non perdere mai la fiducia e a ricominciare sempre. Come? Mettendoci in gioco per primi, senza aspettare che sia qualcun altro a cominciare. E poi portando a chiunque incontriamo speranza e gioia, non lamentele; a non invidiare mai gli altri, ma a rallegrarci dei loro successi». 

Dove sta andando la Chiesa di Bergoglio? Francesco la descrive mutuando il racconto evangelico dei discepoli che erano nel cenacolo in attesa che lo Spirito scendesse. «Con lo Spirito si aprono a tutti. In ogni epoca, lo Spirito ribalta i nostri schemi e ci apre alla sua novità; sempre insegna alla Chiesa la necessità vitale di uscire, il bisogno fisiologico di annunciare, di non restare chiusa in sé stessa: di non essere un gregge che rafforza il recinto, ma un pascolo aperto perché tutti possano nutrirsi della bellezza di Dio; di essere una casa accogliente senza mura divisorie. Lo spirito mondano preme perché ci concentriamo solo sui nostri problemi e interessi, sul bisogno di apparire rilevanti, sulla difesa strenua delle nostre appartenenze nazionali e di gruppo». 

Per la fine del mese di agosto il Papa ha convocato a Roma un concistoro per la creazione di 16 nuovi cardinali elettori e per radunare tutti i porporati del mondo con lo scopo di riflettere sulla nuova costituzione apostolica. 

Ultimo aggiornamento: 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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