Sposi per la seconda volta dopo 67 anni: «Non avevamo fatto le foto». Le nozze di Maria e Settimio (a 87 e 89 anni)

La storia di Maria, 87 anni, e Settimio, 89, di Città di Castello: la decisione presa a S. Valentino. Il servizio organizzato per le nozze fu annullato per la nevicata del ‘56

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Luca Benedetti e Walter Rondoni
Sposi per la seconda volta dopo 67 anni: «Non avevamo fatto le foto». Le nozze di Maria e Settimio (a 87 e 89 anni)

CITTÀ DI CASTELLO - Del giorno del loro sì custodiscono gelosamente il ricordo. Ma non hanno nemmeno una foto. Colpa dell’eccezionale nevicata del ‘56, quella resa immortale dalla canzone di Mia Martini, che anche nell’Altotevere umbro proiettato verso le Marche, bloccò tutto e rese problematico ogni spostamento. Aveva bloccato tutto, ma non il matrimonio di Maria, 87 anni, e Settimio, 89. Loro dissero sì, 67 anni fa, tra due muraglioni di neve alti un metro. Neve che respinse il fotografo che doveva fare il servizio.

Niente foto, allora.

Si risposano dopo 67 anni


Adesso, nel giorno di San Valentino, Maria e Settimio, tra un sorriso e una spizzicata di dolce, hanno deciso: quel matrimonio si rifarà. Il motivo? C’è da chiudere il conto con la nevicata del Cinquantasei e rifare la foto. Anzi, farla per la prima volta. Ma non sarà di quelle in bianco e nero, un po’ ingialliate che viste adesso, al tempo del telefonino, fanno sgranare gli occhi alla Generazione Z. No, sarà una foto digitale. Si perderà il fascino, ma vuoi mettere l’impresa di un secondo ciak del matrimonio? Ed ecco che Maria Flamini, 87 anni, originaria di Apecchio, nel Pesarese, cuoca sopraffina, e Settimio Caselli, 89 anni, maestro artigiano edile, tifernate doc di Pieve delle Rose, in primavera diranno un altro sì, ma stavolta non c’è il rischio di rimanere senza ricordi. Anche i telefonini daranno una mano.

«Non avevamo fatto le foto»


Maria, vicino al caminetto di casa, tira fuori ricordi e aneddoti di quella domenica. Impraticabili le strade per raggiungere la chiesetta di Fraccano, sulla collina tra Città di Castello ed Apecchio, dove il parroco, don Sante Ba, avrebbe benedetto le loro promesse di fedeltà eterna. Gli sposi e pochi temerari riuscirono nell’impresa di arrivare a destinazione a bordo di carrozze trainate da cavalli, grazie a volontari disposti a spalare la coltre bianca nei punti più critici. Molti, invece, furono costretti al forfait. Tra chi si arrese a neve e gelo, c’era il fotografo che avrebbe dovuto immortalare la cerimonia. «Nonostante il tanto tempo trascorso, non ho dimenticato quella mattina gelida, la neve che copriva i tetti e le strade», confessa Maria, la voce rotta dall’emozione, lo sguardo pieno d’amore rivolto al suo Settimio, stretti vicino al caminetto. «Sono riuscita ad arrivare da Bocca Serriola a Fraccano-ricorda- in tempo per sposarmi grazie alle meravigliose persone che aprirono un varco nella neve, ho ancora il ricordo del freddo intenso, ma soprattutto l’emozione di quando sono arrivata sulla porta della chiesa, momenti indimenticabili, peccato davvero che il fotografo non li ha potuti immortalare, la nevicata gli ha impedito di raggiungerci».


Adesso c’è da completare, dopo quasi 70 anni di vita insieme, l’album per figli e nipoti con una foto davanti all’altare della chiesa di campagna dove 67 anni fa diventarono marito e moglie. Belli, giovani, felici di costruire insieme il futuro. Storia d’altri tempi, che cade a pennello il giorno di San Valentino.


A PRIMA VISTA 
Un amore sbocciato a prima vista. Due anni prima «ci siamo incontrati a messa a Pieve delle Rose, qui a Città di Castello, e non ci siamo più lasciati», rivela Maria. Che spiega il segreto del matrimonio di Guinness: «Prima di tutto la salute che il buon Dio finora ci ha dato, poi l’amore, il rispetto reciproco, il sapersi sopportare e supportare nei momenti belli e in quelli brutti. Mai arrendersi alle prime difficoltà, magari un piccolo litigio, poi avanti a testa alta con la famiglia che ti sostiene». Ma c’è altro che ha portato fino a qui la coppia da record. Maria ci tiene a sottolinearlo: «Le nostre figlie, Gabriela, Nadia, Giuseppina e le loro famiglie con Giulia, Emilia, Chiara, Piergiorgio, i quattro straordinari nipoti che ci hanno regalato: sono state la marcia in più che ci ha sostenuto, che ci ha fatto capire quanto è bella la vita». Perché «la vita è sacrificio, duro lavoro, ma anche allegria e divertimento».  Come sarà allegria e divertimento il nuovo sì per la foto mancata. Maria e Settimio torneranno a Fraccano. «Se possibile- fa di conto la sposa- in primavera e là faremo la foto dopo aver assistito alla messa». Don Giancarlo Lepri, amico di famiglia, è già stato messo sull’avviso. E chissà se quella foto, tanto attesa, non farà anche un bel giro dei social. 
 

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