Negozi e ristoranti riaperti, niente più mascherine all'aperto e, da domani, finalmente anche la possibilità di viaggiare (almeno in Europa) senza sottostare a quarantene. Dopo mesi difficilissimi, grazie ad una campagna di vaccinazione ormai a regime, l'Italia sta davvero provando a riprendersi la sua normalità. E lo stesso stanno facendo molti altri Paesi del mondo, salutando le numerose restrizioni e soprattutto cercando di rilanciare l'economia con l'obiettivo riportare indietro il più rapidamente possibile l'orologio e tornare alla fine del 2019.
Eppure non tutti ci stanno riuscendo allo stesso modo, anzi. Molti appaiono in difficoltà nel guidare la transizione verso il cosiddetto "new normal". Proprio per definire chi sta facendo meglio e quindi quali Paesi sono pronti a rilanciarsi, il settimanale statunitense Bloomberg ha redatto una classifica della resilienza al Covid.
I criteri di valutazione
Ora però, per capire davvero la portata di questa classifica, bisogna conoscerne gli indici. L'analisi si basa su 3 ordini diversi di informazioni: Progressi nelle riaperture, Status attuale del Covid e Qualità della vita. Il primo, a sua volta, contiene indicazioni sulla percentuale di popolazione vaccinata (l'Italia è 16esima solo su questo dato), la severità del lockdown (calcolato dall'università di Oxford, Italia 38esima), la capacità di volo (cioè di garantire interconnessioni aeree rispetto al 2019) e le tratte disponibili per i vaccinati (ovvero la possibilità di spostarsi questa estate).
La seconda macro-area invece, Status attuale del Covid, comprende la percentuale di casi su 100mila abitanti, la mortalità del virus nell'ultimo mese, il numero di morti su un milione di persone da inizio pandemia e la percentuale di test positivi ottenuti.
Infine, per classificare la Qualità della vita, Bloomberg ha tenuto in conto la mobilità della popolazione nell'ultimo mese (paragonando gli spostamenti casa-ufficio di oggi a quelli pre-pandemici), la percenutale di crescita del Pil, la copertura del sistema sanitario nazionale e, infine, l'indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite.
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