Coronavirus Puglia: 20 Comuni in zona arancione. La protesta dei sindaci: il prefetto li convoca

Martedì 8 Dicembre 2020
Coronavirus Puglia: 20 Comuni in zona arancione. La protesta dei sindaci: il prefetto convoca un'assemblea

I sindaci dei comuni di Barletta, Andria, Bisceglie e Spinazzola contestano l'inserimento dei loro comuni nella zona arancione a causa del coronavirus. In particolare, l'ordinanza regionale prevede che insieme a questi ne vengano inseriti altri 16, per un totale di 20 comuni coinvolti. A tal proposito i sindaci hanno pubblicato un documento unitario nel quale hanno espresso le loro preoccupazioni: «Apprendiamo con sgomento il contenuto dell'ordinanza numero 448 del presidente della Regione Emiliano, che stabilisce solo per 20 comuni l'istituzione della zona arancione. Premettiamo che finora, anche per evitare lo scoppio di tensioni sociali, l'emergenza Covid- 19 è stata sempre gestita su base condivisa provinciale, d'intesa tra i 10 sindaci e il prefetto Valiante. L'ordinanza regionale, invece, ci mette di fronte alla constatazione di scelte puntuali che sono state fatte sui nostri Comuni, di cui chiediamo con urgenza spiegazioni e conoscenza dei dettagli».

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La protesta arriva in seguito alla decisione presa dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, di istituire la zona arancione per i comuni di. Ieri il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha istituito la zona arancione per Andria, Barletta, Bisceglie, Spinazzola, Accadia, Ascoli Satriano, Carapelle, Cerignola, Lucera, Manfredonia, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Severo, Torremaggiore, Troia, Zapponeta, Foggia, Monte Sant'Angelo, Altamura e Gravina in Puglia.

Le provincie interessate sono quelle di BAT, Foggia e Bari.

Nel documento unitario i sindaci specificano che «Sicuramente le decisioni assunte saranno state il frutto di una valutazione tecnico-scientifica, di cui però non conosciamo i dettagli. Pertanto, consapevoli di dover approfondire l'entità del rischio epidemiologico delle nostre Comunità ma anche consci di dover salvaguardare la tenuta sociale ed economica delle nostre città, chiediamo immediato confronto alla Regione per approfondimenti puntuali».

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Già nella giornata di ieri i ristoratori, appresa la notizia dell'imminente chiusura di bar e ristoranti, avevano protestato buttando del cibo. Nel frattempo è previsto per oggi pomeriggio, alle 17.30, un'assemblea con i sindaci coinvolti, voluta dal prefetto: «La nostra interlocuzione con la Regione sarà finalizzata anche a formalizzare richiesta di ristori per le categorie maggiormente penalizzate da questa decisione, indipendentemente dalle previsioni nazionali in tal senso». 

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