Le liti burrascose tra padre e figlio, la convivenza difficile e poi, forse, un'ultima discussione sfociata nella violenza, mortale. È questa l'ipotesi sulla morte Corrado D'Errico, il 65 enne scomparso il 30 dicembre scorso dal suo alloggio a Cusano Milanino (Milano).
Questa mattina i carabinieri del Ris di Parma, insieme ai colleghi del Nucleo Investigativo di Milano e quelli della compagnia di Sesto San Giovanni, sono entrati nella villetta sequestrata dai magistrati monzesi alla ricerca di tracce, soprattutto ematiche, per decretare se il 65 enne sia stato ucciso e se il delitto sia avvenuto all'interno della sua casa. Sentito dagli inquirenti, già prima del fermo, Lorenzo ha ammesso di avere un rapporto difficile con il padre, tanto da trascorrere le sue giornate chiuso in camera. Infatti, ha spiegato ai carabinieri e al magistrato, la sera della scomparsa del padre non si sarebbe neppure accorto che era uscito, in pigiama e ciabatte, «per andare a prendere una pizza». Questo perché, secondo il quadro emerso nelle ultime ore, da quella casa il 65 enne non è uscito, per lo meno non da solo e non vivo. Un altro elemento che ha destato sospetti è stato il ritrovamento dell'auto della vittima, diversi giorni dopo la sua scomparsa, a poco più di trecento metri da casa, quando inizialmente sembrava sparita nel nulla.
Nel garage della villetta inoltre, i carabinieri hanno sequestrato una pistola, non regolarmente detenuta né dal padre né dal figlio, con tanto di proiettili. Anche sull'arma saranno svolti tutti gli accertamenti balistici del caso. La svolta per la possibile soluzione del caso è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi, quando le indagini della procura di Busto Arsizio (Varese) a seguito del ritrovamento del corpo carbonizzato a Cerro Maggiore. A scoprire quello che inizialmente era un cadavere senza nome sono stati tre giovani entrati nella struttura dismessa per realizzare un video musicale. Nei giorni scorsi era stato reso noto che quel corpo apparteneva a un uomo italiano di mezza età, probabilmente colpito alla testa con un corpo contundente. Oggi è stato confermato che si tratta di Corrado D'Errico. A quel punto sono scattate le manette per il figlio Lorenzo, unico indagato, sottoposto a fermo per indiziato delitto per omicidio. Gli inquirenti dovranno ora cristallizzare tutte le fasi che hanno portato al presunto delitto e capire in che modo il corpo del 65 enne sia arrivato a Cerro Maggiore e, soprattutto, se prima o dopo la sua morte.