Covid seconda ondata, «Preparate scorte e posti letto»: i quattro scenari del ministero in una lettera alle Regioni

Mercoledì 12 Agosto 2020 di Mauro Evangelisti
Covid seconda ondata, «Preparate scorte e posti letto»: i quattro scenari del ministero in una lettera alle Regioni

Quattro scenari: il numero 1, il più ottimista, prevede che in autunno e in inverno l'epidemia prosegua con i numeri attuali e i focolai localizzati, e dunque il sistema sanitario nazionale reggerà all'impatto del coronavirus; il numero 4, il più pessimista, prevede che l'epidemia vada fuori controllo, nelle regioni l'Rt superi costantemente l'1,5 anche a causa dell'effetto delle riaperture delle scuole: saranno necessarie misure di contenimento, simili a quelle già vissute nella fase più pesante.

C'è scritto questo, in sintesi, nel documento del Ministero della Salute, inviato alle Regioni, dal titolo Elementi di preparazione e risposta a Covid-19 nella stagione autunno-invernale. Va ribadito che il 4 non è una previsione per alimentare la paura. Semplicemente, quando si prepara un piano di difesa, bisogna considerare le opzioni peggiori e teoriche. Nel documento preparato da Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità si dice alle regioni: preparatevi a una possibile nuova ondata invernale, non fatevi prendere di sorpresa perché, per usare una citazione ormai logora di Games of thrones, winter is coming, l'inverno sta arrivando. Dice il documento: bisogna fare scorta di materiale di protezione, di farmaci, avere pronti il personale e i posti letto necessari. Se a marzo il nemico inevitabilmente ci ha colto alle spalle, ora dobbiamo essere preparati.


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Le incognite


Quali sono le incognite? Il documento ricorda cosa è successo a marzo: «La gestione dell'epidemia nei territori più colpiti è stata caratterizzata dal rapido sovraccarico dei servizi territoriali ed assistenziali (saturazione dei posti letto, elevata necessità di materiali di consumo, di attrezzature e di personale sanitario)». Oggi non sappiamo se a fine estate, «l'incremento di trasmissibilità (Rt), osservato a partire da giugno in alcune regioni, si stabilizzerà attorno ai valori di questi in giorni oppure continuerà ad aumentare nel tempo. Gli scenari cambieranno notevolmente a seconda che si riesca o meno a mantenere Rt sotto soglia da qui all'inizio dell'autunno». Ieri il Lazio, ad esempio, è tornato sotto il livello critico di 1. Altra incognita: non sappiamo quanto inciderà sull'epidemia la riapertura delle scuole, anche se cominciano a esservi evidenze scientifiche di focolai a lezione (soprattutto alle superiori). «Non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Sars-CoV-2 rispetto agli adulti, anche se la carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale di trasmissione, non è statisticamente differente. Tutto questo rende molto incerto il ruolo della trasmissione nelle scuole».

Altre tre incognite: non è certo quale livello di collaborazione resterà da parte dei cittadini, quanto potrà reggere il sistema di prevenzione e tracciamento se i focolai aumenteranno, se si confermerà la situazione attuale con un numero ridotto di ricoveri perché è scesa l'età media dei contagiati. Alla luce di queste variabili non di poco conto, ecco i quattro scenari: 1. Rt (indice di trasmissione) sopra il livello critico di 1 sporadicamente nelle regioni, il sistema tiene; 2. trasmissione del virus più diffusa ma senza mettere in difficoltà gli ospedali; 3. il virus corre, non riusciamo a tracciare tutti i contagiati, ospedali in difficoltà; 4. il peggiore dei casi, l'Rt schizza ovunque sopra 1,5, il sistema va i tilt, «uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l'origine dei nuovi casi».

 
 

Preparazione


Conclusione: su scala nazionale va rafforzato il monitoraggio dell'epidemia, su scala regionale vanno mantenuti un numero adeguato di posti letto, «disponibilità immediata e continuo approvvigionamento di materiali di consumo, strumentazione, dispositivi, diagnostici, farmaci». Se poi dovesse presentarsi l'incubo degli scenari 3 e 4 bisognerà tenersi pronti anche a organizzare ospedali ad hoc dove isolare i positivi, a trasportare pazienti in altre regioni, a utilizzare anche nuove strutture per i ricoveri, ad acquistare nuovi ventilatori e dispositivi di protezione.

 
 


 


 

Ultimo aggiornamento: 18:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA