Coronavirus, Pasqua senza riti: saltano novemila processioni

Sabato 4 Aprile 2020
Coronavirus, Pasqua senza riti: saltano novemila processioni

​Coronavirus, Pasqua sarà senza riti e in Italia salteranno novemila processioni. Il liturgista monsignor Claudio Magnoli: «L'auspicio è che il Corpus Domini segni la fine della reclusione, sarebbe il miglior ringraziamento». Pasqua, dunque, sarà a porte chiuse e senza riti religiosi.

Considerando le processioni liturgiche che senza l'emergenza coronavirus avverrebbero in tutte le 25mila parrocchie sul territorio, e quelle legate alla pietà e alla devozione popolare, i riti che il Covid-19 farà saltare nella settimana di Pasqua sono un numero importante, intorno ai novemila.

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«Ragionevolmente - spiega all'Adnkronos monsignor Claudio Magnoli, docente di Liturgia presso la facoltà teologica dell'Italia settentrionale che il Papa ha nominato consultore della Congregazione per il Culto divino- le processioni 'vittima' del coronavirus sono intorno alle novemila. Dato non scientifico ma verosimile se si considerano il numero delle parrocchie in Italia e i riti che ruotano attorno alla Settimana Sants nel nostro Paese».

Il liturgista Magnoli analizza il quadro legato ai riti pasquali: «La prima processione ufficiale liturgica è quella di domani, Domenica delle Palme, che ricorda l'ingresso di Gesù a Gerusalemme: non sarà fatta da nessuna delle 25 mila parrocchie in Italia. Allargando il conteggio ai riti del Triduo Pasquale, specie il Venerdì Santo e la domenica mattina di Pasqua, ci sono processioni o della Madonna addolorata o del Cristo morto compianto o le processioni dell'incontro tra Maria e il Risorto che fanno parte di un complemento del discorso liturgico e sono più legate alla pietà e alla devozione popolare. I conti tornano. Non è eccessivo parlare di circa novemila riti che saltano».

Ad essere in stand by, però, annota ancora il liturgista mons. Claudio Magnoli, ci sono anche le processioni immediatamente successive alla Settimana Santa. « Il Corpus Domini - dice il liturgista - cade nella seconda settimana di giugno e viene celebrato con la processione da tutte le parrocchie . Quest'anno sarà sotto l'intervento del coronavirus o no? Non sono figlio di profeti ma l'augurio è che la reclusione da Covid-19 si possa sciogliere per allora, sarebbe una forma di ringraziamento».

«Altri riti 'sub indice' - fa notare ancora mons. Magnoli - ma che stando alla situazione attuale rischiano di ricadere nell'intervento del coronavirus, sono le processioni mariane del mese di maggio, molto popolari . Ci muoveremo di più con la mascherina ma credo saranno off limits per il concorso di popolo che richiamano». Si arriva alle vacanze. «A luglio e agosto - ricorda il liturgista - le processioni si sviluppano nei luoghi di vacanza, nelle località balneari e montane. Con gli italiani, si spostano anche i santi patroni. Molte parrocchie accorpano i santi per fare partecipare anche i turisti. Un esempio personale riguarda l'Abruzzo, Monteferrante, dove l'ultima settimana di agosto accorpano S. Antonio da Padova alla festa del martirio di San Giovanni Battista e ne aggiungono un terzo: un triduo di santi ogni giorno in processione».


 
 
 

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA