Coronavirus, in Italia stato di emergenza per 6 mesi: «Stretta come per il colera»

Sabato 1 Febbraio 2020 di Alberto Gentili
Coronavirus, in Italia stato di emergenza per 6 mesi: «Stretta come per il colera»

ROMA Il governo decreta lo stato d'emergenza sanitaria per combattere le diffusione del coronavirus. La decisione, «precauzionale», è stata presa dal Consiglio dei ministri dopo che il premier Giuseppe Conte ha informato il presidente Sergio Mattarella. Per il ruolo di Commissario straordinario è stato scelto Angelo Borrelli, capo della Protezione civile.

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Lo stato d'emergenza durerà 6 mesi e sono stati stanziati 5 milioni per far fronte ai primi interventi. Il provvedimento è stato preso «in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili» e dello stato di emergenza sanitaria globale deciso dall'Oms. Le parole d'ordine di Conte e del ministro della Salute, Roberto Speranza che già giovedì notte ha sospeso i voli da e per la Cina, sono due. La prima: «Massimo rigore e massima prevenzione per rispondere al principio di precauzione preventiva. Il caso viene gestito come se fosse un virus di classe A, ovvero la stessa del colera e della peste». La seconda: «Evitare allarmismi. Non c'è alcun motivo di creare panico. L'Italia è il Paese che si è mosso prima e meglio per fronteggiare il rischio di un'epidemia».

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IL VERTICE CON BORRELLI
A metà pomeriggio si è poi svolto un vertice alla Protezione civile, il cui capo Angelo Borelli è stato nominato Commissario per la gestione dell'emergenza. Sarà dunque Borrelli, che gestirà i 5 milioni stanziati, a indicare con un'ordinanza le misure operative e il timing degli interventi. In base a ciò che filtra, il capo della Protezione civile - che potrà agire in deroga alla normativa vigente - nella sua ordinanza prevederà la possibilità di requisire hotel o altre strutture ricettive per ospitare le migliaia di turisti cinesi ancora presenti in Italia e che dovranno essere rimpatriati, probabilmente con un ponte aereo, visto il blocco dei voli.

Borrelli potrà anche stabilire controlli in porti, stazioni, e negli aeroporti per i passeggeri provenienti dalla Cina facendo scali intermedi e la mobilitazione degli ospedali con assunzioni straordinarie, l'individuazione di strutture sanitarie ad hoc per accogliere casi sospetti e contagiati dal virus e sollecitare la fornitura di farmaci e di mascherine, oltre a stabilire sistemi di protezione individuale per chi, come operatori della sanità, forze dell'ordine, Poste, personale delle Ferrovie e dei trasporti pubblici locali, è a contatto con il pubblico. Soprattutto, il Commissario dovrà coordinare gli enti interessati: ministeri, Enac, Regioni, Comuni, Asl. «Abbiamo messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di gestire in modo assolutamente adeguato la situazione, nessuna paura e nessun allarmismo», assicura Borrelli, «il mio compito sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare ogni intervento necessario per evitare la diffusione del virus». Rassicurante, al termine del vertice anche Conte: «La situazione è sotto controllo, l'Italia ha adottato una linea di prevenzione e di precauzione con la soglia più alta d'Europa. Se gli italiani possono condurre una vita normale? Assolutamente sì». Sulla stessa linea Speranza: «Il mio messaggio è di tranquillità, ci sono tutte le condizioni per poter seguire la situazione nella massima serenità». E la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha escluso che in questa fase possano essere chiusi i porti.
 


Non manca lo scontro politico. Matteo Salvini attacca il governo: «Ha perso tempo e ha sottovalutato i rischi». E la leader di Fdi Giorgia Meloni sceglie una linea istituzionale: si dichiara pronta a offrire la propria «disponibilità per affrontare la situazione, se il governo fornirà informazioni certe». Dura la reazione dei rosso-gialli contro Salvini. C'è chi parla di «sciacallaggio», chi di «strumentalizzazione». Perfino Matteo Renzi difende il governo: «Sta lavorando bene». E Conte: «Questo non è il tempo delle polemiche, ma della responsabilità che deve riguardare anche l'opposizione».

 

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